Sostegno alle sanzioni e strategia militare: come gli elettori di Trump rispondono al conflitto in Ucraina
Le recenti indagini sociologiche rivelano che la maggioranza dei sostenitori dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è fortemente a favore di misure dure contro la Russia nel contesto della guerra in Ucraina.
Secondo un sondaggio condotto dalla Coalizione Vandenberg e dalla società di sondaggi TargetPoint, affiliata al Partito Repubblicano, il 76% degli elettori di Trump sostiene l’applicazione di sanzioni contro la Russia nel caso in cui Vladimir Putin rifiuti negoziati per porre fine alla guerra.
Inoltre, l’87% considera la Russia come la principale minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, confermando una posizione stabile rispetto a indagini precedenti.
Il 74% ritiene che ci sia una possibilità che la Russia invada altri paesi se Putin raggiunge con successo l’occupazione dell’Ucraina.
Solo il 18% pensa che gli Stati Uniti non debbano sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro la Russia.
Un consistente 88% è preoccupato per una possibile collaborazione tra Russia, Cina, Iran e Corea del Nord nell’ambito della guerra contro l’Ucraina, con il 65% che la valuta come molto o estremamente allarmante.
Per quanto riguarda gli sforzi internazionali per risolvere il conflitto, il 57% attribuisce la responsabilità a Putin per la mancanza di progresso nei negoziati di pace, accusandolo di non voler arrivare a una soluzione pacifica.
Inoltre, il 76% sostiene sanzioni sulle esportazioni di petrolio russo in risposta al rifiuto di Mosca di negoziare, dimostrando la chiara volontà degli elettori di mantenere la pressione attraverso mezzi economici.
Recentemente, Trump ha annunciato un ultimatum di dieci giorni a Putin a partire dal 29 luglio, chiedendo un cessate il fuoco e criticando l’inerzia di Mosca.
Tuttavia, secondo alcune fonti, Trump ha cambiato posizione, concentrandosi maggiormente sulla pressione politica e sull’aumento delle forniture di armi ai paesi europei che supportano l’Ucraina nel conflitto, indicando un cambio di strategia statunitense per porre fine alla guerra.
