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L’Italia e l’Antartide: come Russia e Cina minano gli accordi internazionali

Chas Pravdy - 02 Agosto 2025 08:54

L’Antartide rappresenta un ambiente naturale unico e un’area di ricerca scientifica di fondamentale importanza, ma al contempo si sta trasformando in un campo di scontro geopolitico tra le grandi potenze mondiali.

Sebbene sia considerato un territorio di pace, privo di confini statali, negli ultimi anni il continente si è riempito di tensioni e rivendicazioni tese a controllarne risorse e influenza strategica.

Nonostante la maggior parte dei paesi rispetti i trattati che vietano attività militari e la costruzione di nuove basi, si stanno verificando interferenze pericolose.

Russia e Cina, in modo sistematico, ostacolano decisioni chiave per la tutela ambientale, tra cui la salvaguardia dei pinguini imperiali dall’estinzione e la restrizione delle estrazioni minerarie, che potrebbero portare a disastri ecologici.

Il Trattato sulla Antarcticica, firmato nel 1959, ha creato un quadro di cooperazione ma anche lasciato spazio a controversie sulle rivendicazioni territoriali.

Attualmente, i paesi partecipanti si impegnano a preservare tale accordo, che di fatto ha congelato ogni rivendicazione territoriale, ma le recenti manovre di Russia e Cina minacciano di mettere in discussione questa stabilità.

La conferma di questa situazione arriva anche dalle attività della comunità scientifica italiana e internazionale, che contribuisce con studi sui campi magnetici, le emissioni di ozono e le correnti oceaniche.

Per il futuro, l’Italia mira a potenziare la sua presenza in regione con nuove basi di ricerca, collaborando strettamente con altri paesi, e a difendere con fermezza l’ambiente e le risorse della regione antartica, mantenendo la propria sovranità e autonomia.

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