La Svezia invita l’UE a sospendere la parte commerciale dell’accordo con Israele a causa della crisi umanitaria a Gaza
Con l’intensificarsi del conflitto nel Medio Oriente, il governo svedese ha assunto una posizione decisa chiedendo all’Unione Europea di intensificare gli sforzi per affrontare la crisi umanitaria in corso a Gaza.
Il Primo Ministro Ulf Kristersson ha pubblicamente richiesto la sospensione immediata della componente commerciale dell’Accordo di Associazione tra l’UE e Israele, sottolineando che la situazione nella regione è estremamente tesa e richiede azioni urgenti.
Secondo Kristersson, l’attuale aiuto umanitario è catastrofico: le azioni di Israele hanno ostacolato notevolmente il flusso di risorse e supporto alle vittime del conflitto.
In un suo appello pubblico ha affermato: “La situazione a Gaza è estremamente grave, e Israele non sta rispettando i propri obblighi riguardo l’aiuto umanitario.” Pertanto, la Svezia insiste affinché l’UE eserciti pressione economica per influenzare in modo più incisivo Israele.
Kristersson ha evidenziato la necessità di rafforzare le misure, tra cui sanzioni economiche e la sospensione della componente commerciale dell’accordo, per aumentare la pressione sul governo israeliano e garantire l’ingresso incondizionato di aiuti umanitari a Gaza.
Ha anche sottolineato che la pressione su Hamas deve essere aumentata per il rapido e incondizionato rilascio di tutti gli ostaggi.
Inoltre, il Primo Ministro ha ricordato che diversi paesi del Medio Oriente stanno attivamente chiedendo la smilitarizzazione di Hamas e la sua esclusione dalla futura gestione di Gaza.
Nel frattempo, all’interno dell’UE, politici come l’ex commissario Theresa Ribera criticano l’inerzia dei loro colleghi di fronte alla crisi crescente, chiedendo misure più decise, comprese sospensioni degli accordi e sanzioni contro Israele.
Con l’aumentare delle tensioni, molte parti internazionali chiedono interventi rapidi e decisi per prevenire una catastrofe umanitaria ancora più grave e favorire la pace e la stabilità nella regione.
