Incertezze sull’efficacia delle sanzioni di Trump contro la Russia e dubbi nella politica globale
L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente espresso dubbi circa l’efficacia delle sanzioni economiche rivolte alla Russia in risposta alle sue azioni militari in Ucraina.
Appena un giorno dopo aver minacciato la Russia con sanzioni estese e restrizioni commerciali, Trump ha iniziato a mettere in discussione il loro potenziale impatto.
In un’intervista a bordo dell’Air Force One, ha suggerito che gli Stati Uniti potrebbero introdurre tariffe e altre misure già nei prossimi giorni.
Tuttavia, ha lasciato intendere che non è certo che tali provvedimenti riescano a influenzare il comportamento della Russia.
“Non sono sicuro che questo fermerà Putin o che lo porterà a cambiare rotta, perché evidentemente vuole continuare la guerra.
Tuttavia, l’applicazione di tariffe e altre misure potrebbe avere un certo impatto, anche se nulla è garantito”, ha affermato Trump, riferendosi a Vladimir Putin.
Mentre l’ex presidente cerca di mostrarsi fermo sulla questione delle sanzioni, gli analisti sottolineano che le sue dichiarazioni recenti indicano un forte scetticismo sulla loro reale efficacia.
Nonostante le preoccupazioni relative all’insuccesso di ulteriori minacce, altri elementi sono in gioco.
Gli esperti avvertono che annunciare restrizioni commerciali aggiuntive contro i paesi che acquistano petrolio russo potrebbe provocare una nuova escalation delle tensioni commerciali a livello globale, coinvolgendo attori come Cina, India e Turchia.
Dato che Mosca ha già adottato misure per proteggersi da nuove sanzioni, come la ristrutturazione parziale dell’economia e misure di controffensiva, gli esperti ritengono che Trump disponga ancora di diversi strumenti di leva.
Questi includono la possibilità di colpire settori specifici del sistema bancario russo, limitare i prezzi del petrolio e sfruttare la propria influenza diplomatica per negoziare accordi con gli alleati europei.
Evelyn Farkas, ex sottosegretaria alla Difesa USA specializzata in Russia, Ucraina ed Eurasia, afferma che Trump ha ancora molte“carte vincenti”, tra cui progetti di legge del Senato che prevedono sanzioni di almeno il 500% sulle importazioni dalla Russia o su qualsiasi paese che acquisti uranio o prodotti petroliferi russi.
Frattanto, nel contesto internazionale si discute di possibili nuove sanzioni contro l’Ucraina, con il rischio che tali misure possano aumentare le tensioni e complicare gli sforzi diplomatici.
In risposta, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha già commentato gli ultimatum di Trump, affermando che la Russia considera tali minacce come simboliche e che non influenzano le sue decisioni strategiche.
Ha anche ribadito che la guerra in Ucraina continuerà indipendentemente dalla pressione degli USA, dimostrando l’indifferenza russa di fronte alle minacce esterne e confermando che il conflitto prosegue, nonostante gli sforzi diplomatici occidentali.
