Crisi a Gaza e mosse politiche del Regno Unito verso una risoluzione pacifica
Sul palcoscenico politico internazionale, le discussioni sul conflitto a Gaza si sono improvvisamente intensificate, suscitando risposte immediate da parte dei governi e dei centri diplomatici di tutto il mondo.
Il Primo Ministro britannico, Rishi Sunak, ha convocato oggi, 29 luglio, una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri per analizzare la situazione a Gaza e il piano di pace proposto, che ha suscitato un crescente interesse a causa delle pressioni interne nel suo stesso partito affinché venga riconosciuto uno Stato palestinese.
Questo è stato un passo poco convenzionale: organizzare una seduta durante la pausa estiva, un segno della serietà con cui il governo cerca di trovare soluzioni per ridurre le tensioni e migliorare l’assistenza umanitaria ai residenti di Gaza che si trovano in condizioni estremamente difficili.
Durante un incontro recente con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in Scozia, Sunak ha sottolineato la necessità di un cessate il fuoco a Gaza e ha definito la crisi umanitaria nella regione come “schiacciante”.
Ciò indica l’intenzione del governo britannico di giocare un ruolo attivo nella ricerca di soluzioni diplomatiche.
Parallelamente, il paese sta lavorando a un piano di pace in collaborazione con Francia e Germania, dopo una conversazione telefonica tra i leader dei tre paesi la scorsa settimana.
Sebbene Sunak non abbia divulgato dettagli specifici di questa iniziativa, l’ha paragonata a una “coalizione di volontà” — uno sforzo internazionale volto a sostenere l’Ucraina in caso di cessate il fuoco con la Russia.
Un portavoce di Sunak ha dichiarato che discuterà di questo piano con altri alleati internazionali e paesi del Medio Oriente.
Di fronte agli avvertimenti circa la minaccia di carestia a Gaza, un numero crescente di deputati laburisti invita Sunak a riconoscere uno Stato palestinese come leva di pressione su Israele.
Precedentemente, Sunak aveva respinto le proposte di riconoscimento immediato, affermando di concentrarsi su “soluzioni pratiche” e negoziati diplomatici.
In questo contesto, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia intende riconoscere ufficialmente la Palestina già a settembre.
Inoltre, il ministro britannico del Commercio e dell’Industria, Jonathan Reynolds, ha dichiarato che il governo “desidera” e “prevede” di riconoscere uno Stato palestinese, anche prima della fine della legislatura attuale del parlamento nel 2029, qualora ciò favorisca il progresso nel processo di pace israelo-palestinese.
Questi sviluppi evidenziano gli sforzi diplomatici per trovare soluzioni durature e promuovere stabilità e pace nella regione del Medio Oriente.
