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Politico di estrema destra in Germania che ha combattuto in Ucraina affronta l’espulsione per le critiche alla Russia

Chas Pravdy - 27 Luglio 2025 05:48

Tim Schramm, giovane politico di 22 anni e figura emergente nel partito Alternativa per la Germania (AfD), si trova al centro di un acceso dibattito pubblico e interno al partito dopo aver svelato la sua esperienza militare in Ucraina.
Secondo quanto riportato da Nius.de, Schramm ha servito nelle forze di difesa territoriale ucraine sul fronte orientale, partecipando attivamente ai combattimenti contro gli invasori russi, impiegando equipaggiamenti militari e droni, affrontando costantemente pericoli durante le operazioni.
La sua volontaria partecipazione all’esercito ucraino è stata resa nota pubblicamente, suscitando discussioni e divisioni all’interno del panorama politico tedesco.
La dirigenza regionale dell’AfD si propone di escluderlo dal partito a causa della sua aperta posizione anti-Russia e del sostegno all’Ucraina, in netto contrasto con la linea ufficiale pro-Russa promossa da alcuni leader regionali.
La decisione si basa anche sulle sue dichiarazioni pubbliche e sui post social in cui saluta con messaggi provocatori come “Saluti a tutti i russofili!” e “Vattene!”.
Schramm ha rifiutato di firmare un impegno richiesto dal partito che lo obbligava a non partecipare più a operazioni militari straniere né a fare dichiarazioni pubbliche sul conflitto Ucraina till 2026.
Egli ha dichiarato che le sue azioni sono il risultato delle sue convinzioni e che ha combattuto per ciò in cui credeva, nonostante l’opposizione interna.
Le sue dichiarazioni e immagini, tra cui quelle con messaggi provocatori, sono interpretate come dannose per l’immagine del partito, specialmente da figure come Hans Noygoff, deputato europeo molto vicino alle posizioni pro-Russia.
Schramm insiste che il suo obiettivo è fermare l’aggressione russa e difendere l’Europa.
Nonostante le minacce di espulsione, egli si dichiara determinato a continuare a esprimere le sue opinioni.
La situazione solleva interrogativi sul futuro del radicalismo di destra in Germania, sui limiti della libertà di espressione politica e sul ruolo di queste forze nel panorama europeo.

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