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Minaccia migratoria: Lukashenko utilizza di nuovo i migranti illegali per mettere pressione all’Europa

Chas Pravdy - 26 Luglio 2025 12:56

In un contesto di crescente instabilità politica e umanitaria, la Bielorussia continua a giocare un ruolo strategico ai confini dell’Unione Europea, intensificando gli sforzi per sfruttare la migrazione illegale come strumento di pressione politica.
Secondo le informazioni dei servizi segreti esteri dell’Ucraina, il regime di Aleksandr Lukashenko ha ripreso a organizzare operazioni di transito di migranti illegali provenienti da paesi come la Libia, attraversando il territorio bielorusso, diretti verso la Polonia e altri paesi europei.
Questo schema non è nuovo: già nel 2021 Minsk aveva adottato tattiche simili, scatenando una crisi di portata considerevole alle frontiere europee.
La risposta dell’Unione Europea è stata l’adozione di sanzioni severe e un crescente isolamento diplomatico, effetti che si fanno ancora sentire in Bielorussia.
Parallelamente, Lukashenko sembra trarre profitto finanziariamente dal transito dei migranti, mantenendo comunque un livello di autonomia politica, e cercando di evitare confronti diretti con l’Occidente.
La sua strategia mira anche a mostrare indipendenza e a usare questa crisi come leva di pressione politica contro i paesi occidentali.
Le Intelligence indicano che l’UE si trova di fronte a una nuova ondata di migrazione illegale, trainata dalla crisi umanitaria in Africa, Medio Oriente e Afghanistan.
Paesi capaci di usare di nuovo i migranti come strumenti geopolitici tornano al centro dell’attenzione globale, creando nuove sfide per la sicurezza dell’Europa.

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