Quasi 2.300 sacerdoti ucraini ottengono esenzioni dalla mobilitazione: nuove normative e sfide per le organizzazioni religiose
Dall’inizio dell’estate, l’Ucraina ha avviato attivamente procedure per concedere deferimenti dalla leva militare ai leader religiosi di alto livello delle istituzioni ecclesiastiche.
Secondo dati ufficiali, alla fine di giugno, quasi 2.300 sacerdoti al comando di organizzazioni religiose con uno status speciale nel contesto della mobilitazione militare avevano già ottenuto questi esenzioni.
Questo mette in evidenza l’influenza significativa delle istituzioni religiose nei processi di mobilitazione nazionale e presenta possibili sfide per le autorità militari durante le campagne di reclutamento.
Tali esenzioni sono state concesse a partire dal 27 agosto, e fino a quella data, 2.285 sacerdoti avevano già completato le procedure richieste, secondo il Servizio statale per le politiche etniche e la libertà di coscienza.
Attualmente, in Ucraina si contano più di 30.000 organizzazioni religiose, di cui 7.726 sono considerate di importanza critica per l’infrastruttura del paese.
Sono state selezionate in base a diversi criteri, tra cui il rispetto delle leggi sulla registrazione, la trasparenza nella rendicontazione finanziaria e l’assenza di collegamenti con entità religiose straniere vietate, in particolare con la Chiesa ortodossa russa.
Poiché la procedura per ottenere esenzioni per i sacerdoti risulta più complessa rispetto ad altri rappresentanti religiosi, e considerando che potrebbero esserci allungamenti delle liste, le autorità e gli esperti stanno già discutendo possibili modifiche per aumentare la trasparenza e l’efficienza di tali procedure.
