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La famiglia Macron intraprende cause legale contro influencer americana per diffamazione: un precedente nella tutela della reputazione dei pubblici ufficiali

Chas Pravdy - 24 Luglio 2025 04:03

La coppia di leader francesi, Emmanuel e Brigitte Macron, ha recentemente deciso di intraprendere azioni legali negli Stati Uniti per difendere la propria reputazione da una serie di affermazioni false e diffamatorie diffuse da Candace Owens, influencer e podcaster di destra statunitense. Questo caso ha suscitato grande attenzione internazionale, poiché rappresenta il primo procedimento in cui un capo di Stato in carica presenta una causa per diffamazione negli Stati Uniti contro una personalità online motivata sia da questioni politiche che personali. La denuncia, lunga 218 pagine, descrive dettagliatamente le affermazioni diffamatorie e false propagate da Owens, tra cui accuse assurde secondo cui Brigitte Macron sarebbe una donna transgender nata con il nome di Jean-Michel Tronier, oltre a teorie cospirative sui legami familiari del marito e presunti esperimenti segreti del governo. Owens, nelle sue serie di podcast, in particolare in quella di otto episodi intitolata “Diventare Brigitte”, ha insistito sulla veridicità di queste affermazioni false. Il documento sottolinea inoltre che Owens ha pubblicamente affermato che la coppia Macron sarebbe imparentata di sangue e che Emmanuel Macron sarebbe il risultato di esperimenti della CIA o di programmi di controllo mentale simili. Queste teorie infondate hanno trovato supporto tra gli estremisti di destra negli Stati Uniti, sostenute da figure come Tucker Carlson e Joe Rogan. Secondo la legge americana, le figure pubbliche devono dimostrare “malizia reale”, ovvero che l’imputata ha consapevolmente diffuso falsità o ha ignorato fatti evidenti. I Macron richiedono un processo con giuria e il risarcimento dei danni punitivi. Hanno dichiarato di essere disposti a presentarsi personalmente nel Delaware per partecipare al procedimento, assistiti dalla rinomata società legale Clare Locke, nota per aver vinto importanti cause di diffamazione, tra cui quella contro Fox News nel caso Dominion. Owens ha affermato che non resterà in silenzio e che questa azione legale è un attacco politico alla libertà di espressione. Ha anche sottolineato che, invece di rispondere alle richieste di intervista, Brigitte Macron ha deciso di usare il sistema giudiziario per intimidire. La vicenda ricorda le prime voci false su Brigitte Macron, apparse in Francia nel 2021 e poi diffuse negli Stati Uniti ottenendo un ampio seguito. Questo caso potrebbe stabilire un importante precedente legale nella lotta contro la diffamazione online e nella difesa della libertà di espressione nell’era digitale, mettendo alla prova gli elevati standard di prova richiesti dal sistema giuridico statunitense. I sostenitori dei Macron affermano che è fondamentale combattere la disinformazione e che questa vicenda evidenzia le crescenti tensioni tra libertà di stampa e responsabilità su internet.

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