Minaccia all’integrazione europea dell’Ucraina: come la nuova legge di Zelensky mette in discussione i valori democratici e le aspirazioni dell’UE
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso una netta critica riguardo ai recenti cambiamenti legislativi in Ucraina, che hanno scatenato proteste di massa e sollevano dubbi sulle ambizioni europee del paese.
La scorsa settimana, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato una legge controversa che, secondo i critici, riduce significativamente l’indipendenza degli organi anticorruzione ucraini, tra cui NABU e SAP.
Questa mossa ha provocato manifestazioni in tutta la nazione, le prime di ampio respiro dall’invasione militare russa nel febbraio 2022.
I leader europei hanno reagito vigorosamente, sottolineando l’importanza di rispettare lo stato di diritto e gli standard anticorruzione, considerati requisiti imprescindibili per il proseguimento del percorso di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.
Il portavoce della Commissione, Guillaume Mercier, ha confermato che Ursula von der Leyen ha già contattato Zelensky, manifestando preoccupazione e chiedendo spiegazioni pubbliche.
Parallelamente, il presidente del Consiglio europeo, António Costa, ha espresso preoccupazione in una telefonata, insistendo che l’Ucraina deve mantenere le riforme giudiziarie e anticorruzione.
A Bruxelles e nelle capitali dell’UE cresce il timore che questa legge possa complicare il processo di integrazione e creare nuovi ostacoli.
Le autorità sottolineano che l’adesione all’UE rimane subordinata all’attuazione di riforme e al rispetto degli standard democratici.
La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha evidenziato che limitare l’indipendenza degli organi anticorruzione rallenta il cammino dell’Ucraina verso l’UE.
Gli esperti avvertono che la legge, firmata da Zelensky, trasferisce il controllo di NABU e SAP al procuratore generale, minando di fatto la loro autonomia e indebolendo le battaglie contro la corruzione.
Sebbene la Commissione europea non abbia annunciato l’intenzione di sospendere l’assistenza finanziaria, molti funzionari mettono in guardia che questa supporto dipenderà dai progressi nelle riforme e nel rispetto dello stato di diritto.
La situazione solleva dubbi sul corso democratico dell’Ucraina e sul suo futuro nell’UE, ponendo la domanda se il paese potrà mantenere le sue ambizioni europee e superare le sfide interne per avanzare nel processo di adesione.
Nonostante le critiche interne e internazionali, Zelensky si dichiara determinato a preservare l’indipendenza delle istituzioni anticorruzione e assicura che le riforme continueranno.
Tuttavia, molte questioni rimangono aperte: l’Ucraina potrà sostenere le sue aspirazioni europee e affrontare le sfide interne per progredire verso l’adesione piena all’Unione?
