Kravchenko conferma il suo impegno sul caso Chernyshov e sottolinea l’importanza di sostenere l’accusa di Stato
Il Procuratore Generale dell’Ucraina, Ruslan Kravchenko, ha ufficialmente dichiarato di non avere intenzione di trasferire il caso dell’ex vicepremier e ministro dell’Unità Nazionale, Oleksiy Chernyshov, all’Ufficio Specializzato per la Lotta alla Corruzione (SAP).
Durante una conferenza stampa il 22 luglio, ha evidenziato che la sua posizione rimarrà immutata indipendentemente dai cambiamenti politici o legislativi, sottolineando l’importanza della partecipazione personale ai procedimenti giudiziari.
Kravchenko ha precisato che parteciperà personalmente alle udienze relative a questo caso di grande risonanza e ha rimarcato la necessità di sostenere l’accusa dello Stato per garantire un processo equo.
Ha anche aggiunto che monitorerà attentamente l’evoluzione dell’indagine e delle procedure giudiziarie, invitando i procuratori distrettuali e regionali a essere attivi nel supporto alle accuse.
Prima di ciò, la Verkhovna Rada ha approvato in seconda lettura il progetto di legge №12414, che di fatto riduce l’indipendenza di NABU e SAP, subordinandoli direttamente al Procuratore Generale.
Nel frattempo, i responsabili delle agenzie anticorruzione hanno fatto appello al presidente Zelensky, chiedendogli di non firmare la legge, anche se in seguito si è appreso che il presidente l’ha comunque firmata.
Il caso ha origine da sospetti di abuso di potere e di profitti illeciti da parte di Chernyshov, che ha portato al suo arresto e a una cauzione superiore a 120 milioni di hryvnia.
Sebbene l’Alta Corte Anticorruzione non abbia sospeso il suo incarico, le implicazioni politiche e legali rimangono elevate e le indagini sono ancora in corso.
La gravità e l’importanza politica di questa vicenda la rendono una delle più rilevanti del sistema giudiziario ucraino contemporaneo.
