La Russia risponde alle sanzioni dell’UE imponendo nuove restrizioni a funzionari e istituzioni europee
In risposta agli ultimi pacchetti di sanzioni adottati dall'Unione Europea, la Russia ha annunciato una serie di misure mirate a funzionari e istituzioni europee. Il 22 luglio, il Ministero degli Esteri russo ha ufficialmente dichiarato che Mosca stava ampliando la propria lista di sanzioni come rappresaglia per le recenti misure restrittive del blocco, che ritiene illegittime e hostile. Le nuove misure includono divieti di ingresso per centinaia di rappresentanti delle forze di sicurezza, organi governativi e aziende, oltre che politici dei paesi membri dell’UE e di altre nazioni occidentali. La lista comprende varie categorie: soggetti coinvolti nel supporto militare a Kiev, coloro che minano l’integrità territoriale della Russia o partecipano al blocco delle navi russe nel Mar Baltico. Tra gli altri, ci sono anche responsabili delle persecuzioni politiche contro funzionari russi, organizzatori di tribunali internazionali contro la leadership russa e coloro che confiscano beni russi a favore dell’Ucraina. Inoltre, sono stati inseriti anche europarlamentari che hanno sostenuto risoluzioni e leggi anti-Russia. Queste misure dimostrano la determinazione di Mosca di rispondere alle pressioni esterne tramite strumenti diplomatici ed economici, rafforzando così la propria posizione nel contesto del conflitto e delle sanzioni internazionali. In generale, le mosse di questa portata evidenziano un rafforzamento della risposta russo e la volontà di mantenere un atteggiamento forte di fronte alle politiche e alle sanzioni occidentali, in un quadro di escalation diplomatica ed economica.
