La Francia stabilisce condizioni stringenti per l’inizio delle trattative di pace in Ucraina
Durante la sua visita a Kyiv, il ministro degli Affari Esteri francese, Jean-Noël Barro, ha espresso con chiarezza la posizione del governo francese riguardo alle condizioni fondamentali per avviare negoziati di pace nel conflitto ancora in corso in Ucraina.
Ha sottolineato che il primo e più importante passo per un dialogo proficuo deve essere un totale cessate il fuoco sul fronte, e non la resa di una delle parti coinvolte.
Secondo le sue parole, i negoziati di pace non possono trasformarsi in un processo di imposizione dove un lato decide unilateralmente le condizioni, ma devono invece considerare gli interessi di entrambe le nazioni.
Barro ha anche evidenziato come la Russia continui a presentare richieste eccessive e unilaterali, ostacolando la possibilità di un progresso diplomatico.
Ricordando che cinque mesi fa l’Ucraina manifestò la disponibilità a un cessate il fuoco di 30 giorni, supportato dagli Stati Uniti, ha fatto presente che Mosca non ha ancora dato una risposta favorevole, preferendo invece lanciare ultimatum.
Il ministro ha detto che negoziare in mezzo alle battaglie attive è impossibile e che ogni discussione reale può iniziare solo quando le ostilità si fermeranno e si ristabilirà la pace.
Ricordando anche che nel 2022 le iniziative di pace sono state fallite a causa delle atrocità commesse a Bucha e Izyum, che hanno mostrato le vere intenzioni del Cremlino.
Infine, Barro ha annunciato che, subito dopo l’approvazione del diciottesimo pacchetto di sanzioni UE contro la Russia, la Francia ha iniziato a preparare nuove restrizioni, convinta che la pressione attraverso le sanzioni possa spingere Mosca a tornare al dialogo autentico.
Ha inoltre menzionato la dichiarazione del presidente USA Donald Trump, che ha fissato un termine di 50 giorni per mettere fine alla guerra.
