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Accuse ingannevoli contro il NABU e dati contraddittori del SBU sul commercio con Russia e Uzbekistan: contesto politico e lotte interne delle agenzie anticorruzione ucraine

Chas Pravdy - 22 Luglio 2025 23:34

Il 21 luglio, i servizi di sicurezza ucraini hanno annunciato in modo eclatante di aver smascherato un responsabile di una delle direzioni regionali del NABU — Ruslan Magamedrasulov.
Secondo le dichiarazioni ufficiali, viene sospettato di aver condotto affari con il territorio della Federazione Russa, in particolare con la Repubblica del Daghestan, che è parte integrante della Russia.
Tuttavia, le prime analisi e le registrazioni pubblicate rivelano numerose incongruenze.
Le registrazioni audio diffuse dal Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU) sembrano menzionare scambi commerciali con l’Uzbekistan anziché con il Daghestan, suscitando indignazione e domande tra attivisti e esperti.
Le accuse di collaborazione con la Russia hanno creato controversie, soprattutto perché la SBU ha confuso il Daghestan con l’Uzbekistan — un segno evidente di disinformazione o manipolazione.
Gli attivisti del Centro contro la corruzione hanno sottolineato: “È strano che nelle registrazioni si parla di un paese che in realtà non ha programmi simili e non fa parte della Russia”.
Hanno anche citato estratti in cui si discute di problemi con il cotone e il lavoro uzbeko, senza evidenza concreta che questi fatti riguardino il Daghestan.
Il centro sostiene che queste inesattezze mettono in discussione l’obiettività e l’indipendenza delle indagini e potrebbero essere usate per screditare le istituzioni anticorruzione.
Inoltre, la difesa di Magamedrasulov afferma che le accuse si basano su informazioni non verificate e che il procedimento giudiziario è illegale; hanno già presentato appello.
Tutto ciò avviene in un contesto di perquisizioni di vasta scala all’interno del NABU e di controlli da parte della Procura speciale anticorruzione (SACP).
Il 22 luglio, il Parlamento ucraino ha approvato il progetto di legge n.
12414, che di fatto elimina l’indipendenza di queste istituzioni fondamentali, rendendole marionette sotto il controllo del procuratore generale Ruslan Kravchenko.
Gli esperti avvertono che queste modifiche rischiano di concentrare il potere nel controllo della lotta alla corruzione nelle mani del procuratore generale, indebolendo gli impegni internazionali dell’Ucraina, soprattutto riguardo alla sua candidatura all’UE.
La Commissione Europea prevede di valutare i progressi del paese ad ottobre, e le recenti riforme legislative potrebbero avere un impatto decisivo sul percorso di integrazione europea dell’Ucraina.

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