• En
  • Es
  • De
  • Fr
  • It
  • Ук

La Corte Suprema degli Stati Uniti mette in discussione la legittimità delle tariffe di Trump nel contesto della politica commerciale

Chas Pravdy - 06 Novembre 2025 02:04

Le recenti udienze presso la Corte Suprema degli Stati Uniti hanno riacceso il dibattito sulla legalità delle misure tariffarie adottate dall’amministrazione di Donald Trump.

Nonostante la maggioranza conservatrice, la corte ha espresso dubbi sulla competenza dell’esecutivo di imporre tali misure sulla base del legge del 1977 — il Legge sui Poteri Economici di Emergenza Internazionale (IEEPA).

Questa normativa autorizza l’imposizione di tariffe in presenza di ‘minacce straordinarie e insolite’ per la nazione, ma il significato preciso di ‘tariffa’ in questo contesto rimane vago, sollevando interrogativi sulla legittimità delle azioni presidenziali secondo questo quadro legislativo.

L’amministrazione ha difeso le tariffe come strumenti utili per contrastare le difficoltà economiche e le sfide del commercio estero, sostenendo che siano conformi alla legge.

La disputa legale sta assumendo grande rilievo, visto il diffuso scetticismo tra gli americani riguardo agli effetti di queste tariffe sui prezzi e sulla crescita economica.

Secondo un sondaggio NBC News, oltre il 60% degli statunitensi ritiene che le politiche tariffarie di Trump non abbiano prodotto i risultati sperati, affermando che hanno solo aumentato i prezzi senza ridurli.

La questione principale riguarda se il presidente avesse il diritto di imporre unilateralmente tariffe secondo la legge del 1977, pensata per essere applicata in casi di emergenza, e se una tale delega di poteri così ampia sia compatibile con la Costituzione degli Stati Uniti, che attribuisce al Congresso la gestione delle tariffe.

I giudici hanno apertamente messo in discussione la costituzionalità di questa delega, con alcuni avvertendo che una concentrazione così vasta di poteri potrebbe equivalere a una rinuncia del Congresso alla responsabilità di regolamentare il commercio o di dichiarare guerra.

Il caso ricorda altre decisioni in cui la Corte Suprema ha limitato le azioni unilaterali del presidente Biden, come nel caso del perdono studentesco, applicando la dottrina delle ‘grandi questioni’.

La sentenza di questo caso avrà profonde implicazioni per le future autonomie dell’esecutivo in materia di commercio e politica economica, influenzando non solo le tariffe, ma anche la sicurezza nazionale.

Anche se la corte dovesse confermare la posizione dell’amministrazione, alcune tariffe potrebbero rimanere in vigore, poiché sono state imposte sulla base di altre leggi.

Il procedimento viene trattato con urgenza, con una decisione attesa nelle prossime settimane, e le conseguenze avranno un peso significativo sulle politiche commerciali statunitensi e sulle prerogative presidenziali.

Fonte