Perquisizione di un dipendente di NABU vicino all’edificio del Procuratore Generale suscita polemiche: spiegazioni ufficiali e conseguenze penali
L’Ucraina sta attualmente vivendo un episodio di grande rilevanza pubblica e mediatica dopo la perquisizione di un dipendente del National Anti-Corruption Bureau (NABU), accusato, secondo le fonti ufficiali, di aver svolto attività di sorveglianza sull’edificio dell’Ufficio del Procuratore Generale (UPG).
Le forze dell’ordine hanno condotto le operazioni in modo discreto, ma questo procedimento ha immediatamente suscitato preoccupazione e discussioni pubbliche e istituzionali.
L’ufficio del Procuratore Generale ha confermato che alle 6:10 del mattino un uomo non identificato ha installato sistemi tecnici di sorveglianza su un redance sopra l’ingresso di un edificio residenziale di fronte all’UPG.
Entro le 14:53, tali dispositivi erano stati rimossi.
Durante la perquisizione, l’uomo si è presentato come un dipendente di NABU e ha mostrato il tesserino di riconoscimento.
Ha spiegato di aver agito seguendo le istruzioni della sua direzione, ma non ha potuto fornire motivazioni legali chiare per l’installazione di tali strumenti di sorveglianza.
Il UPG evidenzia che le telecamere erano posizionate strategicamente per documentare ingressi e uscite di tutti i lavoratori dell’edificio, una misura che, in condizioni di guerra, potrebbe comportare un rischio di perdita massiva di informazioni riguardanti l’attività delle istituzioni statali.
Le forze di sicurezza hanno avviato un procedimento penale ai sensi dell’articolo 359, comma 2 del Codice Penale ucraino, per l’uso potenzialmente illegale di strumenti tecnici di raccolta di informazioni, e hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione di uno dei sospettati.
Le indagini sono ancora in corso e hanno suscitato attenzione pubblica significativa.
Ricordiamo, inoltre, che in precedenza NABU aveva annunciato una perquisizione notturna condotta da unità speciali e pubblici ministeri dell’UPG su un proprio dipendente, con l’uso della forza.
L’obiettivo di tale operazione sarebbe la presunta organizzazione di sorveglianza del edificio dell’UPG da parte di un dipendente di NABU.
