Attacco di droni alla raffineria di Saratov: una nuova sfida per l’industria russa
Nella notte del 3 novembre, i residenti di Saratov hanno segnalato una serie di esplosioni che hanno scosso la città, aumentando la tensione nella regione e attirando l’attenzione sugli crescenti sforzi delle forze ucraine di colpire le infrastrutture militari russe.
Secondo il media russo Astra e altri canali Telegram, droni non identificati hanno condotto un attacco contro una struttura strategica — la raffineria di Saratov — uno dei principali impianti petroliferi russi.
L’analisi delle immagini condivise sui social ha confermato che il bersaglio è stato l’impianto, specializzato nella raffinazione del petrolio greggio e nella produzione di una vasta gamma di prodotti petroliferi, tra cui benzina, diesel, gasolio e bitume.
La raffineria riveste un ruolo chiave per la Russia, poiché le consente di soddisfare la domanda interna e di supportare le necessità militari del paese.
Ricordiamo che, già la notte del 16 settembre, le forze ucraine avevano colpito lo stesso stabilimento, dimostrando la continuità delle azioni offensive contro le infrastrutture energetiche russe.
La raffineria di Saratov fornisce risorse vitali al complesso militare russo, e il suo danneggiamento rappresenta un duro colpo, interrompendo le catene logistiche e indebolendo il potenziale economico del paese in tempo di guerra.
