• En
  • Es
  • De
  • Fr
  • It
  • Ук

Lettonia: decisione di uscire dalla Convenzione di Istanbul e sue implicazioni politiche e sociali

Chas Pravdy - 31 Ottobre 2025 03:44

Il parlamento lettone ha condotto discussioni storiche riguardanti la ratifica e il successivo ritiro dalla Convenzione di Istanbul, un accordo internazionale del Consiglio d’Europa volto a prevenire la violenza domestica e di genere.

Durante una seduta durata oltre dodici ore, parlamentari di tutti gli schieramenti politici hanno espresso le loro opinioni, esaminando le possibili conseguenze di questa decisione per la società.

Il 30 ottobre, i risultati delle votazioni hanno mostrato che 56 deputati dell’opposizione hanno sostenuto l’iniziativa di uscita, mentre 32 parlamentari, tra cui rappresentanti dei partiti di maggioranza «Nuova Unità» e «Progressisti», si sono opposti.

Alcuni deputati si sono astenuti o hanno espresso il loro supporto al mantenimento della convenzione.

Nel corso del dibattito sono state proposte numerose emendamenti al Codice Amministrativo riguardanti la ratifica, ma la maggior parte sono stati respinti dalla Commissione Affari Esteri del parlamento.

Le proteste di massa e le manifestazioni pubbliche davanti al palazzo del parlamento hanno dimostrato come la società sia profondamente divisa sulla questione: circa cinquemila persone sono scese in piazza protestando contro il ritiro, sostenendo invece il mantenimento della convenzione.

Sondaggi e discussioni mostrano che molti cittadini lettoni ritengono che la convenzione non abbia efficacemente ridotto i livelli di violenza, argomenti spesso utilizzati per giustificare la decisione di recedere.

Secondo fonti diplomatiche, 15 paesi europei, tra cui Germania, Francia, Regno Unito e Polonia, hanno esortato le autorità lettoni a mantenere la partecipazione nel quadro legale internazionale, sottolineando l’importanza della convenzione nella lotta contro la violenza sulle donne e nella tutela dei diritti umani.

Attualmente, il presidente Edgar Rinkēvičs ha a disposizione dieci giorni per prendere una decisione: firmare la legge, restituirla al parlamento o sospenderne l’attuazione per permettere un referendum.

Gli esperti legali sono divisi sulla possibilità di indire un referendum sulla denuncia della convenzione, ma la questione rischia di approfondire le tensioni sociali.

L’uscita dalla convenzione renderebbe la Lettonia l’unico paese a rinunciare ufficialmente alla partecipazione, dopo la Turchia, che fu il primo a ratificare il trattato e successivamente a lasciarlo, pur mantenendo il nome e il significato originario del documento.

Fonte