Informatrice russa condannata a oltre otto anni di carcere per collaborazione con il nemico
Le autorità ucraine hanno annunciato l’arresto di una spia russa operante sul territorio nazionale, incaricata di trasmettere informazioni strategiche alle forze di occupazione russe.
Secondo le indagini e le prove raccolte dai servizi di sicurezza ucraini (SBU), una donna residente nella regione di Poltava è stata fermata a febbraio con l’accusa di aver coordinato attacchi di missili e droni contro la regione, individuando le posizioni delle stazioni radar e dei gruppi di fuoco mobili russi.
Dopo le azioni militari, la donna si dedicava a fotografare i danni e a trasmettere le coordinate degli obiettivi distrutti ai militari russi.
Le indagini hanno anche mostrato che cercava «lavori facili» attraverso canali Telegram, e questa sua condotta ha portato alla sua scoperta e al suo arresto.
Durante le perquisizioni, le forze dell’ordine hanno sequestrato il suo smartphone, contenente prove del suo fedelizzo ai nemici.
Conformemente alla legge ucraina, le è stato contestato il reato di diffusione illecita di informazioni su obiettivi militari ucraini in tempo di guerra.
Grazie alla sua collaborazione con le autorità e al sincero pentimento, è stata condannata a oltre otto anni e mezzo di reclusione, segnando un importante passo nella lotta contro l’infiltrazione nemica.
