Sospetto di giustificazione dell’aggressione russa: il metropolita Arseniy nuovamente arrestato dopo il rilascio
Un colpo di scena inatteso nel caso del responsabile della Santa Montagna Lavra della Chiesa ortodossa ucraina, il metropolita Arseniy, recentemente rilasciato su cauzione, si è tradotto con il suo nuovo arresto.
È stato rilasciato dopo aver versato una cauzione di 1,5 milioni di hryvnia, ma il giorno successivo è stato nuovamente fermato dalle autorità di sicurezza ucraine (SBU).
Questo episodio si è verificato mentre il clero stava lasciando l’istituto di detenzione, e il suo arresto è stato motivato da sospetti che potesse tentare di fuggire per evitare responsabilità penali.
Secondo fonti ufficiali, dall’arresto in poi, Arseniy è stato trattenuto presso la sezione investigativa della SBU nelle regioni di Donetsk e Luhansk, prima di essere trasferito in un ospedale di Dnipro per una valutazione medica.
Un cardiologo che lo ha esaminato ha concluso che non era necessario ricovero ospedaliero, tuttavia è stato successivamente messo in una cella di isolamento.
Le procedure investigative sono ancora in corso, e l’udienza presso il tribunale per decidere le misure cautelari nei suoi confronti non si è ancora svolta.
Ricordiamo che ad aprile 2024 erano state formulate accuse più gravi, tra cui la giustificazione dell’aggressione russa (articolo 436-2 del Codice Penale Ucraino), e una richiesta di custodia cautelare è stata presentata contro di lui.
È anche noto che in un video, pubblicato sul sito della lavra e su un canale Telegram, ha confermato di aver condiviso informazioni sulla posizione delle forze armate, il che potrebbe portarlo a una condanna fino a otto anni di carcere.
