Il Primo Ministro ungherese suggerisce un’origine esterna dell’incendio alla raffineria di petrolio
Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán ha rilasciato una dichiarazione significativa riguardo all’incendio recente scoppiato presso la principale raffineria di petrolio del paese, situata a Százhalombatta.
Secondo le sue parole, le indagini su questo evento straordinario sono ancora in corso.
Orbán ha espresso la possibilità che l’incendio possa essere stato causato da un attacco esterno, sottolineando che non si è ancora giunti a una conclusione definitiva, che si tratti di un incidente, di un guasto tecnico o di un’azione deliberata di terzi.
In un post su Facebook, ha affermato: “Le indagini continuano.
Non abbiamo ancora una risposta definitiva su se si tratti di un incidente, di un malfunzionamento tecnico o di un atto esterno intenzionale.” L’alto funzionario ha anche fatto riferimento alle dichiarazioni del ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski, che ha recentemente consigliato alle autorità ucraine di compiere azioni di sabotaggio contro infrastrutture critiche, incluso il esplosione del gasdotto “Druzhba”.
Orbán ha espresso speranza che questa eventualità non si realizzi e ha sottolineato l’importanza di un’indagine obiettiva.
L’incendio è scoppiato nella notte del 21 ottobre in uno dei più grandi impianti di raffinazione del petrolio in Ungheria a Százhalombatta.
I vigili del fuoco sono riusciti a contenere il fuoco prima di mezzogiorno, ma i danni sono stati ingenti.
Questo impianto rappresenta l’unico grande stabilimento nel paese che elabora principalmente petrolio importato dalla Russia, aspetto che può incentivare varie motivazioni tra le parti coinvolte in questa vicenda.
