Il motore di disinformazione del Cremlino in stallo: perché vecchie menzogne sull’isolamento delle forze ucraine continuano a circolare
                                                Nel contesto attuale del conflitto in Ucraina, il paese si trova ancora ad affrontare numerose sfide, tra cui la costante campagna di disinformazione promossa da Mosca.
Le dichiarazioni dei rappresentanti russi, in particolare di Vladimir Putin, riguardanti un presunto isolamento delle truppe ucraine a Kupiansk sono del tutto inventate e prive di qualsiasi supporto verificabile sul campo.
Il Centro per la lotta alla disinformazione in Ucraina ha già smascherato molte di queste bugie del Cremlino, sottolineando che tali ‘Fake news’ fanno parte di una strategia antica ma ancora efficace di Mosca per confondere l’opinione pubblica, sia locale che internazionale.
Secondo le fonti militari ufficiali, la situazione a Kupiansk rimane tesa, ma non ci sono prove di ‘narrows’ o ‘bollas di fuoco’ come sostenuto da alcuni media propagandistici.
I difensori ucraini mostrano grande resilienza, infliggendo pesanti perdite all’avanzata nemica.
Andriy Kovalenko, analista capo del centro, ha spiegato nel suo canale Telegram che Putin da sempre ha utilizzato la disinformazione militare per manipolare gli Stati Uniti e il mondo occidentale, diffondendo false notizie su una rapida conquista del Donbas e altri miti simili.
Sebbene questa strategia abbia perduto efficacia, la macchina di propaganda russa continua a operare in questa direzione.
Attualmente, le forze russe sono in un vicolo cieco tattico: i tentativi di accerchiare e controllare città come Pokrovsk e Kupiansk sono solo piani sulla carta.
Tuttavia, Mosca cerca di mobilitare circa 11.000 soldati, sfruttando la superiorità in veicoli blindati, artiglieria e truppe numerose.
Gruppi di ricognizione e sabotaggio russi hanno intensificato le loro operazioni a Pokrovsk, minando strade, allestendo imboscate e provocando scontri, complicando la logistica ucraina.
Inoltre, i russi hanno interrotto le linee di rifornimento verso Mirogrod e altri punti strategici, cercando di seminare caos e disorganizzazione sul fronte.
Queste azioni sottolineano la complessità e l’intensità del conflitto, evidenziando la determinazione ucraina e l’incapacità del Cremlino di raggiungere i suoi obiettivi militari e politici nella regione.
