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Partigiani scoprono un centro strategico del nemico in Crimea: dettagli dell’operazione e implicazioni

Chas Pravdy - 27 Ottobre 2025 11:29

Nella città di Sebastopoli, attualmente sotto occupazione temporanea, i partigiani ucraini del movimento «Atesh» hanno condotto un’operazione di ricognizione di grande importanza strategica che illumina la distribuzione delle forze russe nella penisola di Crimea.

Secondo le informazioni diffuse sul loro canale Telegram, il gruppo ha infiltrato le aree in cui si trovano importanti strutture del Servizio Federale di Sicurezza (FSO) della Russia e strutture ad esse associate alla unità speciale «Alpha».

Questi edifici, dotati di numerose antenne, parabole satellitari e sistemi di comunicazione, rappresentano il principale «centro nevralgico» delle forze di occupazione, dove coordinano le operazioni, trasmettono ordini e mantengono collegamenti cifrati con Mosca e le unità militari presenti sulla terraferma ucraina.

I partigiani segnalano che recentemente sono stati schierati sul posto ufficiali di alto rango provenienti dalla Russia per rafforzare il controllo sulla penisola.

Nonostante le misure di sicurezza elevate, il gruppo è riuscito a raccogliere informazioni fondamentali sulla struttura di sicurezza, sui percorsi di spostamento del personale e sui documenti riservati tra questi edifici e altri centri di comando strategici.

Tutti i dati sono già stati consegnati alle Forze di Difesa dell’Ucraina, aprendo nuove possibilità di colpire le reti di comando del nemico e di destabilizzare le loro operazioni in Crimea.

Recentemente, i partigiani sono riusciti a disattivare un’antenna di comunicazione chiave in un nodo strategico della regione di Briansk, causando il paralizzamento del sistema di comando militare russo lungo il confine.

Questa azione ha colpito i centri di comando che supervisionano le unità di frontiera, inclusi i servizi di confine, le unità ingegneristiche e la Guardia Nazionale Russa, responsabili di logistica, sicurezza di confine e supporto tecnico.

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