Disaccordi nelle valutazioni di intelligence sulla disponibilità di Putin al negoziato: conflitti interni nell’amministrazione statunitense
Secondo quanto riportato dal WSJ, a Washington si svolge un acceso dibattito tra varie agenzie di sicurezza nazionale degli Stati Uniti riguardo alla valutazione della volontà del leader russo Vladimir Putin di negoziare con l’Ucraina e l’Occidente.
Mentre la Central Intelligence Agency (CIA) aveva espresso prospettive ottimistiche riguardo alla possibilità di un processo negoziale, gli analisti interni del Dipartimento di Stato dubitavano di questa eventualità, affermando che Putin rimane indeciso e che i suoi obiettivi sono ancora massimalisti.
Questo disaccordo si è riflesso anche nelle briefing per i massimi responsabili, incluso il presidente.
Nonostante le dichiarazioni pubbliche, queste valutazioni contrastanti complicano ulteriormente lo scenario delle future negoziazioni con il Cremlino.
Inoltre, a luglio di quest’anno, diversi analisti del gruppo Russia e Eurasia sono stati licenziati nell’ambito di una riorganizzazione e di tagli al personale, suscitando ulteriori preoccupazioni circa l’oggettività e l’imparzialità delle valutazioni interne sulle prospettive di negoziazione.
Un portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato che, nonostante questi cambiamenti, la struttura mantiene la capacità di effettuare valutazioni di intelligence critiche, e che gli analisti di spicco continuano a lavorare con grande responsabilità.
Tuttavia, rimangono preoccupazioni circa la possibilità che pressioni politiche possano influenzare le valutazioni di intelligence, poiché valutazioni distorte o false potrebbero avere un impatto negativo sulla politica e sulla strategia nazionale.
