Tragedia a Kiev: un mobilizzato muore per infortuni presso un centro di dispiegamento militare
Un grave incidente ha scosso Kiev, in Ucraina, con il decesso di un giovane mobilizzato a seguito di lesioni subite durante la sua permanenza in un centro di dispiegamento militare.
Secondo i primi rapporti delle forze dell’ordine, sarebbe stato un incidente di una caduta avvenuta all’interno della struttura, anche se questa versione ha sollevato sospetti tra la popolazione e i familiari della vittima.
La polizia ha aperto un’indagine penale ai sensi dell’articolo 115 del codice penale ucraino, che si riferisce all’omicidio intenzionale, e ha già interrogato oltre dieci testimoni.
La giornalista Daryna Trunova riferisce che il nome della vittima era Roman Sopin.
Dopo essere stato processato e «buseificato», Roman avrebbe chiamato i genitori chiedendo loro di portargli le cose.
Successivamente, è stato ricoverato con una lesione cranica, sottoposto a trepanning e operato d’urgenza.
I familiari si sono rivolti alle autorità, sospettando che ci siano stati comportamenti negligenti da parte delle forze militari.
Hanno anche sporto denuncia presso il Bureau Nazionale di Indagine per sospetti di lesioni volontarie, detenzione illegale e negligenza nel servizio militare.
L’incidente solleva gravi interrogativi sulla sicurezza e il trattamento dei militari in addestramento nelle strutture militari ucraine.
La società civile e alcuni parlamentari, tra cui Oleksii Honcharenko, continuano a chiedere un’indagine approfondita e giustizia.