L’SBU smaschera un agente russo che pianificava di incendiare l’Istituto di Memoria Nazionale a Kyiv
Recentemente è venuto alla luce un grave episodio avvenuto nel centro di Kyiv, dove le forze di sicurezza ucraine, in collaborazione con il Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU), hanno sventato un piano malevolo orchestrato da un agente russo.
Quest’ultimo aveva intenzione di compiere un atto di incendio doloso contro una delle istituzioni culturali e storiche più importanti del paese: l’Istituto di Memoria Nazionale di Kyiv.
Secondo fonti ufficiali, il sospettato è un giovane di 20 anni reclutato dai servizi segreti russi attraverso i social media.
Egli aveva ricevuto istruzioni precise per incendiare un veicolo a Vinnytsia e successivamente passare alla fase successiva: incendiare direttamente l’istituto stesso.
La polizia ha scoperto che tra il 19 e il 20 ottobre, il giovane ha dato fuoco a un’auto in via Maksym Shimka a Vinnytsia, registrando l’atto e inviando il video ai suoi contatti in Russia, ricevendo in cambio una ricompensa.
Il suo piano prevedeva, inoltre, di appiccare un incendio alla sede culturale e commemorativa ucraina a Kyiv, per cui aveva affittato un alloggio nelle vicinanze, studiato i percorsi di fuga e acquistato una tanica di benzina da cinque litri per facilitare l’attentato.
Seguendo le direttive dei servizi di intelligence russi, il sospettato avrebbe versato benzina sulle finestre dell’edificio, dato fuoco e registrato tutto con il suo telefono.
Fortunatamente, le forze dell’ordine sono riuscite a fermarlo: il 21 ottobre lo hanno arrestato nei pressi del sito previsto.
Il tribunale ha disposto la sua detenzione in carcere senza possibilità di libertà dietro cauzione.
Per quanto accaduto, il giovane rischia fino a 15 anni di reclusione o, in casi estremi, l’ergastolo con confisca dei beni.
Questo episodio mette in evidenza ancora una volta le continue minacce esterne alle quali è sottoposta l’Ucraina, che tenta di destabilizzare il paese attraverso azioni di spionaggio e sabotaggio.