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Giustizia e legge: blogger ucraina condannata a Rostov per atto terroristico

Chas Pravdy - 23 Ottobre 2025 22:42

A Rostov sul Don, il tribunale militare del distretto sud ha emesso una sentenza che ha attirato l’attenzione internazionale.

Yana Suvorova, una giovane ucraina di 21 anni proveniente da Melitopol, nota come amministratrice di un canale Telegram chiamato ‘Melitopol – questa è l’Ucraina’, è stata condannata per aver commesso un atto terroristico, tra cui l’utilizzo di missili HIMARS per colpire un edificio del FSB.

Il processo si è svolto a porte chiuse, suscitando proteste da parte di organismi per i diritti umani in tutto il mondo.

Suvorova è stata arrestata il 20 agosto 2023 durante una vasta operazione di arresto di giornalisti e blogger associati a canali Telegram filo-ucraini, nella città di Melitopol, sotto occupazione russa.

Secondo le autorità russe, queste reti media raccoglievano informazioni di intelligence e conducevano campagne psicologiche per influenzare la popolazione locale, creando un’atmosfera di resistenza contro l’occupazione.

Le accuse includono il supporto all’attacco con HIMARS contro un college situato su viale 50 anni di Vittoria, dove sono presenti uffici della Guardia Russa e dell’FSB di Zaporizhzhia.

L’attacco, avvenuto il 27 marzo 2023, è stato condotto dalle forze ucraine; fortunatamente, nessuna vittima è stata registrata, poiché tutti hanno evacato dopo un’allerta missilistica.

Organizzazioni come Reporter senza Frontiere segnalano che Suvorova è stata inizialmente detenuta a Mariupol e successivamente trasferita a Taganrog, dove è stata rinchiusa nel SIZO-2, noto per le sue dure condizioni di detenzione di cittadini ucraini e civili catturati.

Nelle prime settimane di settembre 2023, due altri giornalisti ucraini, Georgiy Levchenko e Vladislav Gershon, sono stati condannati rispettivamente a 16 e 15 anni per aver documentato la vita sotto occupazione.

A Kramatorsk, nella regione di Donetsk, sono stati uccisi dalla droné russa Lancet la giornalista Olena Hubanova e il cameraman Yevhen Karmazin, evidenziando i rischi ancora elevati che affrontano i media ucraini in questa guerra.

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