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Le sanzioni come arma: opportunità concrete per bloccare canali di approvvigionamento e finanziamento del nemico

Chas Pravdy - 21 Ottobre 2025 13:34

Nel contesto della guerra ibrida moderna e delle ampie sanzioni economiche contro la Russia, uno degli strumenti più importanti per contenere l’aggressore rimane l’uso di misure restrittive.

Tuttavia, la mancanza di meccanismi di controllo efficaci e la capacità di bloccare i canali di bypass ne diminuiscono notevolmente l’efficacia.

La Russia dimostra una capacità eccezionale di adattarsi alle nuove sfide, utilizzando quello che si definiscono schemi ‘grigi’ nel commercio internazionale.

Sfruttando giurisdizioni neutrali e minimizzando i rischi per le aziende logistiche, il paese aggressore continua a ricevere componenti critici per la produzione di armi, tra cui missili e droni.

Ciò include l’export attivo di prodotti high-tech attraverso paesi dell’Asia centrale, Turchia e Emirati Arabi Uniti, che sono diventati centri di re-export.

Le analisi indicano che gli attuali pacchetti di sanzioni presentano ancora vulnerabilità importanti, soprattutto nel settore energetico e nucleare, dove aziende russe come ‘Rosatom’ continuano a ottenere ricavi stabili rimanendo fuori dalle restrizioni.

È fondamentale che la comunità internazionale intensifichi gli sforzi per creare meccanismi più severi e mirati, tra cui sanzioni secondarie automatiche che si applichino a qualsiasi attività volta a facilitare le evasioni.

Solo così si potranno creare ostacoli che complicano realmente il finanziamento della guerra e la produzione di armamenti russi, costringendo Mosca a cercare nuove vie e a mettere fine alla propria aggressione.

Solo un blocco tecnologico totale e l’interruzione dei flussi finanziari renderanno le sanzioni una morsa pesante e inarrestabile intorno al collo dell’aggressore.

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