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Trump smentisce di aver esercitato pressione su Zelensky per cedere il Donbass alla Russia

Chas Pravdy - 20 Ottobre 2025 06:44

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha fermamente negato ogni coinvolgimento nel aver esercitato pressione sul leader ucraino, Volodymyr Zelensky, affinché accettasse di cedere l’intera regione del Donbass alla Russia durante le recenti consultazioni.

Secondo fonti diplomatiche presenti all’incontro, l’atmosfera è stata tesa, caratterizzata da dibattiti contrastanti riguardo al futuro del conflitto.

Testimonianze video e resoconti di testimoni oculari indicano che Trump ha sostenuto l’idea di mantenere un conflitto ‘congelato’ sulle linee di confine attuali, suggerendo che questa possa essere la soluzione migliore.

‘Riteniamo che debbano fermarsi là dove si trovano ora,’ ha dichiarato ai giornalisti a bordo dell’Air Force One il 19 ottobre, sottolineando che non ci sono richieste affinché l’Ucraina consegni il Donbass interamente.

Trump ha anche affermato che la regione è ormai sostanzialmente divisa e che circa il 78% del territorio è sotto controllo russo.

Il presidente americano ha lasciato intendere che in future negoziazioni le parti potrebbero discutere ulteriori dettagli.

Fonti indicano che l’incontro ha deluso il lato ucraino, in particolare Zelensky, che sperava di ottenere sistemi missilistici a lungo raggio, come i Tomahawk, capaci di colpire profondamente sul territorio russo.

Tuttavia, il vicepresidente J.D.

Vance ha annunciato che non è ancora stata presa una decisione definitiva riguardo alla fornitura di tali armi all’Ucraina.

I rapporti descrivono la conversazione come emotivamente tesa e, in alcuni momenti, aggressiva, con qualche uso di linguaggio forte da parte di Trump.

Gli analisti sostengono che la posizione di Trump sia stata fortemente influenzata dalla sua recente telefonata con Vladimir Putin, durante la quale sono stati discussi scambi territoriali.

Secondo il Financial Times, Putin ha proposto uno scambio: l’Ucraina rinuncerebbe a Donetsk e Luhansk in cambio di piccole porzioni di Zaporizhzhia e Kherson.

Una fonte ha rivelato che Trump avrebbe detto a Zelensky che Putin aveva minacciato di ‘distruggere’ l’Ucraina se non avesse accettato.

Un rifiuto di questa proposta renderebbe l’Ucraina molto più vulnerabile ad ulteriori attacchi russi, qualcosa che alcuni analisti considerano una forma di auto-distruzione della sovranità ucraina.

Tra i funzionari statunitensi, l’inviato speciale Steve Vickoff si è mostrato il più deciso nel persuadere Kyiv ad accettare la proposta russa, evidenziando l’importanza della popolazione russofona in Donbas.

Prima di questi colloqui, Trump aveva già dichiarato, dopo aver incontrato Zelensky il 17 ottobre, che Ucraina e Russia devono ‘fermarsi dove sono,’ rafforzando così la sua posizione su un conflitto congelato.

Inoltre, si è riferito che Putin avrebbe richiesto il pieno controllo del Donbass in cambio di concessioni possibili in Zaporizhzhia e Kherson.

Zelensky ha respinto l’idea di cedere altri territori alla Russia, ribadendo il suo impegno verso l’integrità territoriale dell’Ucraina e il desiderio di cercare soluzioni diplomatiche che rispettino la sovranità del Paese.

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