Ondata notturna di attacchi: la Russia colpita da esplosioni negli impianti di gas e raffinerie di petrolio
Nella notte di domenica 19 ottobre, la Russia ha vissuto una serie di gravi incidenti che hanno scosso le infrastrutture energetiche regionali.
Sono scoppiate esplosioni nelle regioni di Orenburg e Samara, causando danni ingenti a impianti strategici di grande importanza.
Secondo le autorità locali, questi attacchi, realizzati mediante UAV (Droni), hanno preso di mira due siti industriali di fondamentale importanza strategica.
A Orenburg, presso un impianto di trattamento del gas parte del complesso gas-chimico di Orenburg, si è verificata un’esplosione che ha provocato un incendio in uno dei reparti produttivi.
Il governatore Evgeny Solntsev ha riferito che non ci sono state vittime, ma il funzionamento dell’impianto ha subito gravi danni.
Contestualmente, nella regione di Samara, diverse esplosioni alla raffineria di Novokuibyshevsk hanno generato fumo nero denso e numerosi focolai di incendi.
Testimoni hanno descritto esplosioni potenti e un’enorme nuvola di fumo nero nel cielo.
La raffineria di Novokuibyshevsk, con una capacità di 8,8 milioni di tonnellate di petrolio all’anno, è uno dei principali produttori di prodotti petroliferi del paese, tra cui benzina, diesel e fuel oil, ed è parte del gruppo Rosneft.
Questi eventi suggeriscono un attacco mirato all’infrastruttura critica russa, che potrebbe avere gravi ripercussioni sulla sicurezza energetica regionale e nazionale.
Questi incidenti sollevano preoccupazioni sulla vulnerabilità delle strutture strategiche in un contesto di conflitto in Ucraina e crescenti tensioni geopolitiche, evidenziando la fragilità delle infrastrutture energetiche russe in un clima di crescente instabilità e tensioni in corso.
