Vertice Trump-Putin a Budapest: l’Ungheria obbligata a rispettare l’ordine dell’ICC nonostante le dichiarazioni politiche
Con l’ipotesi di un imminente incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin a Budapest, l’Unione Europea ha ricevuto segnali chiari sulle obbligazioni dell’Ungheria in materia di giustizia internazionale.
Berlino ha sottolineato che, indipendentemente dalle decisioni politiche del governo di Budapest di uscire dallo Statuto della Corte Penale Internazionale (ICC), l’Ungheria rimane obbligata a eseguire l’ordine di arresto emesso dalla corte contro Vladimir Putin.
Sebbene il governo ungherese abbia annunciato l’intenzione di ritirarsi dallo statuto dell’ICC, questa decisione entrerà in vigore solo ad aprile del prossimo anno, rendendo quindi l’Ungheria ancora soggetta ai propri obblighi internazionali nel frattempo.
Il Ministero degli Esteri tedesco ha evidenziato che, nel caso in cui il presidente russo entri nel territorio ungherese, il paese deve procedere con il suo arresto in conformità con il diritto internazionale.
In parallelo, Berlino ha precisato che eventuali eccezioni devono essere negoziate direttamente con la ICC, poiché lo statuto di questa non prevede deroghe specifiche.
Nel frattempo, Donald Trump ha annunciato di aver avuto una conversazione telefonica con Putin e di aver concordato di incontrarsi a Budapest entro due settimane.
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha rivelato che i preparativi per il summit sono già in corso, anche se il Cremlino non ha ancora definito con certezza quale sarà il percorso di volo di Putin verso Budapest.
