L’Ucraina colpisce infrastrutture militari e petrolifere russe: il fronte della battaglia continua
Negli ultimi mesi, le forze armate ucraine hanno riportato importanti avanzamenti nella loro lotta contro la Russia, colpendo con precisione obiettivi strategici chiave legati all’industria energetica e militare dell’aggressore.
Secondo lo Stato Maggiore delle Forze Armate Ucraini, dall’inizio dell’anno, le unità ucraine hanno disattivato almeno 45 obiettivi cruciali, tra cui raffinerie di petrolio, depositi di munizioni e centri logistici militari.
La scelta di questi obiettivi mira a indebolire la capacità della Russia di condurre operazioni belliche e a limitare l’efficienza della sua economia di guerra.
Questi attacchi hanno provocato una diminuzione di circa il 25% nella produzione di carburanti e una perdita quotidiana di oltre 46 milioni di dollari a causa della riduzione delle esportazioni di prodotti petroliferi.
Questi eventi complicano notevolmente le capacità operative delle risorse militari russe, rendendo più difficile condurre azioni di combattimento attive.
Nel frattempo, i servizi di intelligence ucraini segnalano che più di venti regioni della Russia stanno già affrontando carenze di carburante, costringendo Mosca a incrementare le importazioni da Bielorussia, Kazakistan e Cina.
Anche sulla penisola di Crimea, occupata dai Russi, si registra una grave carenza di combustibile, che aumenta le tensioni sul fronte e nelle linee di approvvigionamento.
Questi sviluppi confermano che la Russia sta subendo perdite significative, mentre le forze ucraine continuano a mostrare una resistenza efficace e determinata di fronte alle sfide di questa lunga e difficile guerra.
