Decisione della Polonia riguardo l’ucraino sospettato di sabotaggio di Nord Stream: rifiuto dell’estradizione in Germania e disputa legale
Nel pieno di crescenti tensioni diplomatiche, la Polonia ha preso una decisione di grande rilevanza che potrebbe avere implicazioni significative sulle indagini internazionali in corso riguardo alla detonazione dei gasdotti Nord Stream.
Il tribunale di Varsavia ha rifiutato l’estradizione del cittadino ucraino Volodymyr Zh.
alla giustizia tedesca, optando invece per la sua liberazione dalla custodia cautelare.
Questa decisione ha scatenato vivaci dibattiti legali e argomentazioni della difesa sull’equità del processo o sulla possibile motivazione politica dietro a tali pronunciamenti.
Secondo l’avvocato Tomasz Paprocki, la situazione indica che in Germania e in altri paesi dell’Unione Europea non vengono garantiti processi equi per il sospettato, soprattutto considerando che l’UE riconosce Nord Stream 1 e 2 come infrastrutture militari potenzialmente controllate dalla Russia, sostenendo indirettamente le sue azioni nel conflitto con l’Ucraina.
Dopo aver esaminato il caso, il giudice Dariusz Lubowski ha concluso che le autorità polacche non garantiscono adeguate condizioni per un processo giusto e hanno mantenuto il sospettato in custodia solo come misura preventiva temporanea.
Questa decisione solleva numerosi interrogativi sulle implicazioni legali e politiche in un contesto internazionale.
Si segnala che Volodymyr Zh.
è stato arrestato a Pruszków, Polonia, il 30 settembre, sulla base di un mandato di arresto europeo emesso dalla Germania in relazione alle esplosioni dei gasdotti.
Si ritiene che il sospettato sia il cittadino ucraino Volodymyr Zhuravlev, il quale ha ricevuto un mandato di arresto da parte della Germania a giugno 2024.
Recentemente, il Primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che l’estradizione dell’ucraino detenuto non favorisce gli interessi della Polonia.
Inoltre, la Corte suprema italiana ha recentemente cancellato la decisione di estradare il cittadino ucraino Sergey Kuznetsov in Germania, dove è accusato di sabotaggio dei gasdotti russi.
Questi sviluppi mettono in luce la complessità e la sensibilità della questione, che combina aspetti legali, politici e di sicurezza internazionale.
