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Attacchi incessanti e tattiche nemiche nel settore di Pokrovsk: nuove sfide per le forze ucraine

Chas Pravdy - 17 Ottobre 2025 03:42

La situazione nel settore di Pokrovsk rimane tesa e particolarmente difficile per i difensori ucraini.

Il nemico ha intensificato le operazioni con un uso massiccio di droni, adottando varie tattiche per colpire i bersagli designati.

Secondo i rapporti dei comandanti, i russi sono in grado di lanciare centinaia di droni simultaneamente, consentendo loro di colpire obiettivi specifici anche a distanza elevata senza grosse difficoltà.

Le loro operazioni includono raid di piccoli gruppi, sfruttando edifici distrutti e rifugi per nascondersi mentre attendono rinforzi per ulteriori offensive.

Inoltre, condizioni climatiche avverse come pioggia e nebbia sono usate dall’front nemico per ridurre la visibilità verso le ricognizioni aeree, adottando tattiche di mimetizzazione e movimentandosi vestiti civili, violando le norme di condotta bellica.

Le fonti militari riferiscono che l’intensità degli attacchi si è notevolmente incrementata: ogni giorno le posizioni ucraine ricevono più proiettili e razzi di quanti ne abbiano nei mesi precedenti.

Le forze nemiche concentrano la loro potenza di fuoco e truppe nella zona di Pokrovsk, spingendosi sempre più in profondità nella difesa ucraina per eliminare le nostre postazioni.

Attacchi meccanizzati sono meno frequenti, sostituiti da attacchi con droni suicidi e tattiche di guerra elettronica.

Le forze ucraine impiegano droni FPV di ultima generazione che colpiscono efficacemente obiettivi dietro le linee nemiche a distanze superiori ai 40 km.

Tuttavia, le offensive sul fronte nemico comportano rischi anche per i nostri piloti, che devono percorrere lunghe distanze e affrontare il pericolo di distruzione di complessi robotici terrestri.

Gli esperti militari sottolineano che i russi possono lanciare simultaneamente cento droni per colpire uno o due obiettivi, rendendo più complicata la difesa ucraina.

Sono stati inoltre registrati episodi di cosiddetti ‘attacchi zombie’, in cui gruppi di soldati russi si muovono apertamente nei campi durante il giorno, diventando facili bersagli per le forze aeree e i droni di ricognizione ucraini.

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