Le autorità di occupazione russe condannano i lavoratori ucraini a lunghe pene per false accuse
Nella regione di Zaporižžja, gli occupanti russi continuano a reprimere politicamente la popolazione locale, condannando gli ucraini sulla base di accuse fabricate.
Recentemente, nella città di Energodar, è stata emessa una sentenza contro Ruslan Lavryk, un ingegnere radio e televisivo di 55 anni, che lavorava alla centrale nucleare di Zaporižžja.
Secondo fonti ufficiali, è stato accusato di aver presumibilmente trasmesso informazioni ai servizi speciali ucraini e di aver finanziato le Forze Armate ucraine, accuse del tutto inventate.
È stato condannato a 16 anni in una colonia di regime severo.
Il sindaco di Energodar, Dmytro Orlov, ha dichiarato che Lavryk ha subito torture prolungate e ora soffre di problemi cardiaci, richiedendo un’ospedalizzazione urgente.
La maggior parte dei verdetti emessi sui territori temporaneamente occupati è considerata completamente illegittima e priva di validità legale secondo la legge ucraina, ha sottolineato Orlov.
Ha inoltre evidenziato che i tribunali russi su questi territori perseguitano con repressioni politiche, creando caos e paura tra la popolazione locale.
Inoltre, in Crimea, il detenuto politico Khalilov, malato di cancro, rimane in carcere.
Nel frattempo, il tribunale Basmanny di Mosca ha condannato in via definitiva la giornalista ucraina Yanina Sokolova a otto anni di reclusione per aver presumibilmente pubblicato dichiarazioni che manifestano disprezzo e ostilità nei confronti dei russi.
Anche il deputato ucraino Oleksii Honcharenko è stato condannato in via definitiva a dieci anni di carcere, con tre anni di detenzione e sette in colonia penale, oltre alla revoca del diritto di gestire siti web.
