• En
  • Es
  • De
  • Fr
  • It
  • Ук

La Finlandia si prepara a ogni evenienza: vasta rete di rifugi sotterranei e strategie di protezione civile avanzate

Chas Pravdy - 15 Ottobre 2025 21:51

In un paese che da tempo ha riconosciuto l’importanza di mettere in atto robuste misure di protezione contro potenziali minacce, è in corso un’importante iniziativa di costruzione di rifugi e strutture sotterranee.

Alla luce delle preoccupazioni sulla sicurezza europea e delle esperienze storiche, la Finlandia si distingue come esempio di preparazione a lungo termine per affrontare situazioni imprevedibili.

Attualmente, il paese dispone di oltre 50.000 rifugi sotterranei capaci di ospitare circa 4,8 milioni di persone — praticamente l’intera popolazione.

La maggior parte di queste strutture sono state aggiornate con tecnologie moderne, compresi sistemi avanzati di ventilazione, comunicazione e protezione tecnica.

A Helsinki, la capacità di rifugio supera addirittura il numero degli abitanti, testimoniando un elevato livello di prontezza per ogni eventualità.

La costruzione e la manutenzione di tali rifugi rappresentano un investimento notevole per lo stato, ma nel tempo libero vengono utilizzati anche come palestre, campi sportivi, parchi giochi per bambini e parcheggi sotterranei.

È fondamentale che ogni cittadino sia preparato all’emergenza: per questo motivo, è obbligatorio possedere scorte di cibo, acqua, torce, medicinali e altri materiali essenziali.

Sebbene sia vietato fumare e consumare alcol nei rifugi, questi spazi rappresentano un esempio di organizzazione efficiente e responsabilità statale.

Le autorità finlandesi continuano a perfezionare le infrastrutture di protezione civile con la convinzione che “conosciamo i nostri vicini” e che, pertanto, bisogna essere pronti a ogni evenienza.

In altri paesi europei, invece, la condizione dei rifugi è varia: molti sono stati abbandonati o sono in cattive condizioni, e il finanziamento per la loro manutenzione è stato drasticamente ridotto o sospeso già negli anni 2000, sollevando dubbi sulla loro capacità di proteggere efficacemente le popolazioni in caso di emergenza.

Fonte