L’Autorità palestinese si dimostra disponibile a collaborare con Trump a Gaza per risolvere il conflitto
I leader palestinesi hanno ufficialmente dichiarato la loro disponibilità a collaborare con l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e l’ex primo ministro britannico Tony Blair nell’ambito di sforzi volti a porre fine alle violenze nella Striscia di Gaza.
Secondo Hussein al-Sheikh, vicepresidente dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, questa cooperazione rappresenta un passo fondamentale verso la pace duratura nella regione e verso la ricostruzione delle infrastrutture danneggiate dell’enclave, che ha sofferto a causa di conflitti prolungati.
Durante un incontro con Blair, ha ribadito che l’Autorità palestinese è pronta a implementare congiuntamente un piano che prevede una tregua, il ritiro progressivo dei militanti di Hamas e la creazione di una nuova struttura di governance sotto la supervisione delle organizzazioni internazionali.
Questo piano mira a far partire processi di ricostruzione e recupero a Gaza, aprendo la strada a una stabilizzazione e a un miglioramento delle condizioni di vita.
I partecipanti hanno anche discusso della possibilità di coinvolgimento di Trump nella formulazione di un nuovo modello politico di gestione, considerando che l’Autorità palestinese ha perso il controllo di Gaza dal 2007.
Il premier israeliano Binyamin Netanyahu ha espresso scetticismo riguardo alla possibilità di trasferire il controllo di Gaza all’Autorità palestinese.
Attualmente, è in vigore un cessate il fuoco a Gaza, e Hamas dovrebbe iniziare domani mattina a rilasciare gli ostaggi, facilitando così ulteriori liberazioni di prigionieri palestinesi da parte di Israele.
È prevista inoltre una conferenza di pace in Egitto, guidata da Trump e da diplomatici internazionali, come passo importante verso una soluzione duratura del conflitto.
