La Cina investe oltre 468 miliardi di dollari nel settore del petrolio e del gas: grandi piani e impatto geopolitico
Negli ultimi anni, la Cina ha compiuto un enorme balzo nel settore delle risorse energetiche, investendo una somma colossale di oltre 468 miliardi di dollari nello sviluppo della propria produzione di petrolio e gas.
Questi investimenti ambiziosi rappresentano solo la punta dell’iceberg dei piani a lungo termine del paese per ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia e garantirsi una maggiore sicurezza energetica.
La Cina punta a ridurre in modo critico i rischi associati alla dipendenza dal mercato globale dell’energia, aumentando non solo le importazioni ma anche la capacità di estrazione domestica, creando così un rilievo strategico nel panorama internazionale.
Questa mossa assume un peso particolare alla luce delle crescenti tensioni geopolitiche e delle complicazioni legate a sanzioni e guerre commerciali, in particolare nel contesto delle sanzioni statunitensi contro la Russia, che hanno costretto le raffinerie cinesi a modificare le forniture.
Secondo Bloomberg, dal 2019, i colossi cinesi dell’industria petrolifera hanno investito massicciamente in esplorazioni e perforazioni, cambiando radicalmente le dinamiche del mercato mondiale.
Attualmente, PetroChina, China National Offshore Oil Corporation (Cnooc) e Sinopec sono tra i principali attori, incrementando produzione e capacità di raffinazione e sottoscrivendo nuovi accordi di investimento.
Nel 2024, queste società stanno attivamente espandendo le proprie competenze, costruendo nuove piattaforme offshore e investendo significativamente nel settore dello shale e in tecnologie innovative di raffinamento.
Sebbene la produzione interna occupi già posizioni di rilievo nel ranking mondiale, la Cina pianifica di continuare a crescere, per competere efficacemente a livello internazionale e ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia.
Queste mosse influiscono profondamente sul mercato globale, attirano grande interesse e provocano cambiamenti inaspettati nella politica energetica mondiale, soprattutto in vista dell’attesa riunione tra leader statunitensi e cinesi per discutere strategie comuni nel settore energetico e commerciale.
