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I prezzi del petrolio reagiscono alla decisione dell’OPEC+ di interrompere la crescita della produzione: mercati mondiali in tensione

Chas Pravdy - 04 Novembre 2025 12:41

Martedì 4 novembre, i prezzi globali del petrolio hanno iniziato a calare, rispondendo direttamente alla recente decisione dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e dei suoi alleati (OPEC+), che ha annunciato una sospensione dell’aumento della produzione nei primi tre mesi del prossimo anno.

Questa misura, che ha portato gli obiettivi di produzione a circa 2,9 milioni di barili al giorno—circa il 2,7% dell’offerta mondiale a partire da aprile—ha suscitato preoccupazioni tra gli investitori di un possibile eccesso di offerta nel mercato globale, causando la diminuzione dei prezzi.

I futures sul Brent sono scesi di 15 centesimi (0,2%) a 64,74 dollari al barile, mentre il WTI statunitense ha perso 14 centesimi (anch’esso 0,2%) portandosi a 60,91 dollari al barile.

Nonostante l’insieme di queste novità, alcuni esperti non prevedono un excedent di offerta.

James Denny, vice ministro dell’Energia degli Stati Uniti, ha dichiarato di non aspettarsi un eccesso di petrolio significativo entro il 2026.

La decisione dell’OPEC+ di mantenere invariati gli obiettivi di produzione è stata presa dopo il pressing della Russia, che, secondo fonti, trova difficile aumentare le sue esportazioni a causa delle sanzioni occidentali.

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