I prezzi del petrolio si stabilizzano dopo il calo temporaneo sui mercati mondiali
Dopo due giorni di cali marcati, i mercati petroliferi mondiali hanno subito una correzione e hanno iniziato a mostrare segnali di stabilizzazione, riaccendendo l’interesse degli investitori.
Secondo Bloomberg, i prezzi del petrolio sono rimasti relativamente stabili rispetto ai giorni precedenti, nonostante segnali di surplus di offerta sul mercato globale.
I contratti future sul West Texas Intermediate (WTI) sono stati negoziati intorno ai 61 dollari al barile, mentre il Brent ha chiuso sotto i 66 dollari lunedì, indicando una bassa volatilità.
I volumi di trasporto marittimo di greggio hanno raggiunto livelli record, suggerendo un accumulo continuo di scorte e un possibile aumento delle riserve energetiche mondiali.
Uno dei fattori che potrebbe influenzare i prezzi è la possibile decisione dell’OPEC+ di aumentare la produzione questa settimana, mettendo ulteriore pressione sul mercato.
Le sanzioni statunitensi contro le principali società petrolifere russe, la settimana scorsa, hanno causato un breve aumento dei prezzi, ma la situazione è sotto controllo.
Washington ha proposto a Berlino un intervento di sei mesi per risolvere le questioni relative agli asset di «Rosneft», permettendo loro di essere temporaneamente esclusi dalle sanzioni.
Questa strategia mira a rendere il commercio con la Russia più rischioso e costoso, evitando bruschi oscillamenti dei prezzi globali del petrolio.
Nel frattempo, i prezzi del petrolio si dirigono verso il loro terzo calo mensile consecutivo, spinti dalla paura di un eccesso di offerta che continua a influenzare il mercato.
Entrambi i paesi dell’OPEC+ e i produttori indipendenti stanno aumentando la produzione.
Gli operatori tengono sotto stretta osservazione le negoziazioni tra Stati Uniti e Cina, che potrebbero concludersi con un accordo commerciale dopo l’accordo sui dettagli finali.
Il presidente Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping sono programmati per incontrarsi giovedì al vertice, aprendo potenzialmente una nuova fase di cooperazione tra le due grandi economie.
