Nuova fase di collaborazione tra l’Ucraina e il FMI: cosa aspettarsi alla luce del nuovo programma del Fondo
L’Ucraina ha nuovamente richiesto al Fondo Monetario Internazionale l’adozione di un nuovo programma di supporto finanziario.
Questa richiesta rappresenta una continuazione logica rispetto ai precedenti accordi, che hanno visto il paese beneficiare di diversi cicli di revisione e perfezionamento, grazie all’assistenza internazionale di FMI e partner esteri.
Le precedenti iniziative hanno permesso all’Ucraina di stabilizzare le condizioni macroeconomiche e di avviare importanti riforme strutturali per il rilancio economico.
Alexander Petrik, vice direttore esecutivo del consiglio del FMI rappresentante dell’Ucraina tra il 2013 e il 2017, nel suo articolo «Riunioni annuali del FMI: cosa ci aspetta per l’economia mondiale e per l’Ucraina» sottolinea che la richiesta corrente è un’evoluzione logica di questa collaborazione.
Egli evidenzia che, sebbene il FMI imponga condizioni obbligatorie come la lotta alla corruzione, l’indipendenza della magistratura e le riforme strutturali, in momenti di guerra tali priorità sono state parzialmente messe da parte di fronte alle emergenze di sicurezza.
Tuttavia, Petrik sottolinea l’importanza di affrontare queste questioni per il futuro del paese, la ricostruzione economica e l’avvicinamento all’Europa.
La discussione ha incluso anche la revisione delle principali variabili macroeconomiche, delle ipotesi e delle previsioni che hanno costituito le basi dei programmi precedenti.
Sulla scorta di questi nuovi dati, verrà elaborata una strategia finanziaria aggiornata.
Secondo le previsioni riviste del FMI, la guerra in Ucraina potrebbe protrarsi almeno fino all’inizio del 2026.
Pur non esprimendo valutazioni politiche ufficiali, i rapporti del Fondo implicano scenari diversi, considerando principalmente la durata e l’intensità dei combattimenti come fattore di rischio principale.
Le stime indicano una crescita del PIL di circa il 2% e un’inflazione del 12,6%, peggiori rispetto alle previsioni fatte sei mesi fa.
Ulteriori dettagli e analisi si possono trovare nelle pubblicazioni dell’autore.
