Le inefficienze nei programmi di protezione delle infrastrutture energetiche in Ucraina: fondi inutilizzati e conseguenze
L’Ucraina si trova ad affrontare sfide significative nella tutela della propria infrastruttura energetica critica.
Secondo la Corte dei Conti, una parte considerevole delle risorse finanziarie assegnate — oltre un terzo — non è stata impiegata durante l’attuazione di un progetto sperimentale volto a proteggere il settore dei combustibili e dell’energia per gli anni 2023–2024.
Sebbene siano stati inizialmente destinati oltre 35 miliardi di hryvnia, meno di 19 miliardi sono stati effettivamente spesi, indicando un’esecuzione molto parziale del progetto.
Le cause principali di questa inefficienza sono la mancanza di attenzione nel monitoraggio, una coordinazione insufficiente e la carenza di supporto di esperti qualificati.
La gestione del progetto era affidata all’Agenzia statale per il ripristino e lo sviluppo delle infrastrutture, che tuttavia non detiene una competenza adeguata nella protezione delle infrastrutture energetiche critiche.
L’audit ha inoltre evidenziato che l’adozione di un modello semplificato — la procedura ‘progetta-costruisci’ senza gare d’appalto aperte né processi di aggiudicazione dettagliati — ha diminuito la trasparenza, la concorrenza e il controllo.
Di conseguenza, molte strutture previste non sono ancora completate: meno del 75% dei rifugi anti-drone è pronto, mentre le difese missilistiche sono meno del 25% rispetto a quanto pianificato.
Sono stati segnalati anche costi gonfiati, mancata registrazione delle obbligazioni di debito e modifiche contrattuali poco trasparenti.
Sono stati effettuati aggiustamenti, tra cui la riduzione di 2,38 milioni di hryvnia di spese sopravvalutate e la revisione dei prezzi contrattuali per circa 27,5 milioni.
Nel frattempo, l’Ucraina sta negoziando con gli Stati Uniti l’importazione di gas naturale liquefatto (GNL), per garantire un passaggio stabile alla stagione invernale, nonostante gli attacchi continui alla infrastruttura energetica da parte della Russia.
