Prezzi dell’oro e dell’argento toccano nuovi record tra turbolenze mondiali
Lunedì 13 ottobre, i mercati finanziari internazionali hanno registrato un notevole aumento dei prezzi dell’oro e dell’argento, raggiungendo nuovi massimi storici in un contesto di crescente incertezza economica e tensioni geopolitiche.
Gli investitori sono tornati massicciamente a cercare beni rifugio in risposta alle minacce ripetute da parte del presidenziale statunitense Donald Trump di imporre dazi aggiuntivi sulla Cina, aumentando così la domanda di metalli preziosi, secondo fonti di Reuters e Bloomberg.
Alle ore 10 del mattino, il prezzo spot dell’oro sulla borsa di Londra ha toccato i 4.079,89 dollari per oncia, superando il record settimana precedente di 4.078,05 dollari.
I future sull’oro in America, con consegna a dicembre, sono saliti del 2,3%, raggiungendo i 4.093,50 dollari.
L’argento, ritenuto tradizionalmente meno liquido, ha registrato il suo massimo da oltre un decennio, salendo del 3,1% e toccando quasi 52 dollari per oncia, superando il pic precedente della settimana passata.
Anche platino e palladio sono aumentati di oltre il 3%, testimoniando la crescente tensione sul mercato e l’aumento della domanda per altri metalli preziosi.
La crescita dei prezzi è stata sostenuta dagli acquisti delle banche centrali, dall’aumento degli asset di fondi negoziati in borsa e da una politica di riduzione dei tassi della Federal Reserve.
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, l’incertezza politica interna e il rischio di un shutdown del governo americano continuano a mantenere elevato l’interesse per le materie prime come beni di rifugio in tempi di crisi globale.
