Minaccia alla sicurezza energetica della Russia: divieto di esportazione del diesel e calo della produzione nei raffinatori

Chas Pravdy - 25 Settembre 2025 15:56

A seguito delle efficaci incursioni delle forze ucraine su obiettivi strategici dell’industria petrolifera russa, in particolare sui raffinatori (НПЗ), la Russia si trova ad affrontare una crescente crisi nelle forniture di carburanti.

Il vicepremier russo Aleksandr Novák ha annunciato ufficialmente che il governo intende rafforzare i controlli sull’export di combustibili.

In particolare, sarà introdotto un divieto di esportazione del diesel per i trader, mentre i produttori rimarranno esclusi, permettendo così di limitare il numero di acquirenti e dirigere le forniture solo a clienti importanti e a lungo termine.

Queste misure sono accompagnate da un divieto di esportazione di benzina per tutti i soggetti del mercato fino alla fine dell’anno, anche se le autorità riconoscono che tali misure non sono sufficienti a risolvere la scarsità.Secondo analisti finanziari del FT, dai mesi di agosto, droni ucraini hanno effettuato almeno 16 attacchi su 38 raffinerie russe, colpendo spesso più impianti più volte, causando un grave disservizio nel loro funzionamento.

Gli esperti di Energy Aspects sottolineano che tali attacchi hanno ridotto la capacità di raffinazione di oltre un milione di barili al giorno.

Di conseguenza, il mercato sta affrontando una forte carenza, con i prezzi di petrolio e carburanti in costante aumento.Sebbene queste misure aiutino a preservare alcune riserve, gli esperti avvertono di un’ulteriore probabile scarsità e di possibili difficoltà di approvvigionamento interno.

Nel contempo, la Bielorussia ha limitato le forniture di benzina alla Russia, aggravando ulteriormente la situazione.

Le autorità russe attribuiscono l’aumento dei prezzi e la scarsità alla riduzione della produzione nei raffinatori, che è tra le conseguenze degli attacchi ucraini.Per il futuro, gli analisti prevedono che il settore energetico russo continuerà a essere sotto pressione.

La diminuzione continua della produzione nei raffinatori e le restrizioni alle esportazioni likely porteranno ad un ulteriore aumento dei prezzi e a una maggiore scarsità di carburanti sul mercato interno.

Per un approfondimento di questi eventi e un’analisi economica dettagliata, leggete l’articolo dell’economista Oleksii Plastun su ZN.UA intitolato “Lezione magistrale dalla Russia: come alzarsi dalle ginocchia per mettersi a quattro zampe”.

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