Gli attacchi con droni interrompono le principali raffinerie russe di petrolio

Chas Pravdy - 05 Agosto 2025 03:27

Recenti attacchi con droni condotti da forze ucraine hanno causato gravi disservizi nel settore petrolifero russo, portando alla chiusura parziale o totale di due importanti raffinerie controllate dalla principale azienda del Paese, Rosneft.

Gli attacchi hanno provocato la sospensione delle attività presso gli impianti di Ryazan e Novokuibyshevsk, che elaborano ingenti quantità di petrolio greggio e forniscono prodotti combustibili essenziali per il mercato interno.

Secondo fonti di Reuters, dal 2 agosto la raffineria di Ryazan ha sospeso le sue unità principali di lavorazione—CDU-3 e CDU-4—con capacità di circa 8.600 e 11.400 tonnellate al giorno, rispettivamente.

Attualmente, è attiva solo l’unità CDU-6, che può processare circa 23.200 tonnellate di petrolio al giorno, rappresentando meno della metà della capacità totale dell’impianto.

La raffineria di Novokuibyshevsk è stata completamente danneggiata e messa fuori servizio dopo attacchi diretti.

Lo scorso anno, l’impianto di Ryazan ha lavorato circa 13,1 milioni di tonnellate di greggio, producendo milioni di tonnellate di benzina, diesel, gasolio e carburante per l’aviazione, a testimonianza del suo ruolo strategico.

Analogamente, Novokuibyshevsk ha lavorato oltre 5,74 milioni di tonnellate nel 2024, contribuendo in modo significativo alla fornitura interna di carburanti.

Questi atti di sabotaggio rischiano di peggiorare le attuali carenze di combustibile, causate da riserve insufficienti presso le stazioni di servizio private, disagi negli aeroporti e manutenzioni frequenti delle infrastrutture petrolifere.

Gli esperti avvertono che queste interruzioni non solo minacciano la sicurezza energetica della Russia, ma potrebbero anche aumentare i prezzi del petrolio a livello globale riducendo l’offerta.

La campagna di droni ucraini si presenta così come un fattore potente e nuovo nelle tensioni geopolitiche della regione e nella stabilità economica, dimostrando la capacità di minare le infrastrutture energetiche critiche della Russia.

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