Coca-Cola lancia una campagna natalizia generata dall’Intelligenza Artificiale: una nuova frontiera del marketing
Il noto marchio globale Coca-Cola ha nuovamente sorpreso consumatori ed esperti del settore presentando la sua ultima campagna pubblicitaria natalizia, sviluppata quasi interamente grazie alle più recenti tecnologie di intelligenza artificiale (IA).
Questa non è la prima iniziativa di innovazione, ma rappresenta un passo decisamente avanti, poiché ha ridotto drasticamente il coinvolgimento umano nel processo di produzione, migliorando al contempo la qualità e il livello di realismo degli spot.
Secondo Manolo Arroyo, direttore marketing di Coca-Cola, questa strategia è una scelta consapevole di avanzare con le innovazioni tecnologiche e di esplorare nuovi confini creativi.
Per questa campagna, Coca-Cola ha collaborato con Silverside AI, una società specializzata in tecnologie generative di IA, per creare uno dei due videoclip festivi che saranno trasmessi in oltre 140 paesi nel mondo.
Si tratta di una continuazione degli esperimenti dell’anno scorso, che avevano suscitato opinioni contrastanti a causa di alcuni effetti visivi poco raffinati o innaturali.
Tuttavia, nel nuovo spot si sono evitati molti di quei problemi: il video appare più naturale, i personaggi più coinvolgenti e i veicoli più realistici, con le ruote che girano fluidamente.
La qualità visiva è stata migliorata con maggiore attenzione ai dettagli, offrendo un senso di autenticità e eliminando gli effetti inquietanti del “vallée étrange” che avevano disturbato alcuni spettatori.
La produzione, grazie all’impiego di strumenti di IA, è stata notevolmente più rapida ed economica: ciò che richiedeva un anno può ora essere realizzato in circa un mese.
Tuttavia, non tutte le applicazioni dell’IA sono state accolte con entusiasmo: alcuni, come l’animatore Alex Hirsch, hanno criticato duramente, sostenendo che Coca-Cola “è rossa perché è fatta col sangue di artisti disoccupati”.
D’altra parte, molte aziende usano questa critica come occasione di PR positivo, come il rivenditore Aerie, che sottolinea che le proprie pubblicità sono state create senza l’uso di IA.
L’opinione dei consumatori sta cambiando lentamente: uno studio di Attest mostra che la resistenza all’uso dell’IA nella pubblicità si è ridotta dal 49% al 46% in un anno.
Nel frattempo, la quota di pubblicità create o migliorate tramite tecnologie generative cresce costantemente: dal 22% previsto nel 2024, si stima che raggiungerà il 30% quest’anno e il 39% nel 2026, secondo l’Interactive Advertising Bureau.
Nonostante lo scetticismo di alcuni, la campagna di Coca-Cola di quest’anno ha riscosso un ampio consenso tra il pubblico.
Nei dietro le quinte, un team di artisti ha affinato meticolosamente ogni fotogramma generato dall’IA, pixel dopo pixel.
Arroyo ha rimarcato che al centro di tutto ci sono “le persone narratrici”: la loro creatività e competenza rimangono fondamentali.
Contemporaneamente, Coca-Cola continuerà a integrare nuove tecnologie per ristrutturare le proprie strutture di lavoro.
Circa 100 persone hanno lavorato a questa campagna, un numero simile alle edizioni precedenti, prima che l’IA fosse ampiamente adottata.
Interessante è anche il fatto che Silverside AI ha impiegato soltanto cinque specialisti per processare oltre 70 mila clip video in alcune fasi del progetto.
Secondo Adweek, l’adozione dell’IA sta già influenzando il mercato del lavoro pubblicitario, portando a riduzioni del personale tra i giovani tra i 20 e i 24 anni, a causa dell’automazione e della conseguente concentrazione aziendale, specialmente negli Stati Uniti, dove giganti come Amazon e Paramount hanno già annunciato licenziamenti.
