Israele riconosce il legame tra guerra e aumento di suicidi tra i militari
Negli ultimi tempi, le autorità israeliane e gli esperti militari hanno ufficialmente confermato che le operazioni di combattimento in corso e lo stress psicologico associato a lunghe periodi di deployment nelle zone di conflitto hanno determinato un aumento significativo dei suicidi tra i membri delle Forze di Difesa Israeliane (FDI).
Secondo un’indagine interna condotta dall’esercito e pubblicata dalla radiotelevisione pubblica KAN, la maggior parte di questi tragici eventi sono strettamente collegati ad esperienze traumatiche in battaglia, alla perdita di camarati e all’incapacità di affrontare le ferite psicologiche causate dalla guerra.
Dopo la diffusione di questi dati, il portavoce dell’esercito non ha smentito le conclusioni, sottolineando che ogni caso viene esaminato e analizzato con attenzione.Un alto ufficiale militare, che ha preferito rimanere anonimo, ha affermato: “La maggior parte dei suicidi tra i nostri militari sono il risultato della dura realtà della guerra moderna.
La guerra lascia cicatrici profonde e ha conseguenze psicologiche molto serie.” I dati ufficiali mostrano che l’esercito conduce revisioni approfondite di ogni caso, inclusa l’analisi di biglietti di addio e interviste ai parenti e amici dei defunti.
Sono state potenziate le misure preventive, aumentando il numero di professionisti della salute mentale che lavorano direttamente nei reparti; le loro unità sono aumentate di 200 per i soldati in servizio obbligatorio e di 600 per i reservisti.
Ogni caso di suicidio viene esaminato da un ufficiale di colonnello, coadiuvato da un’indagine della polizia militare.
Nei primi sei mesi del 2025 si sono verificati 16 suicidi tra i militari israeliani, di cui sette sono riservisti.
Solo a luglio, quattro riservisti si sono tolti la vita — due durante il servizio e altri due dopo il ritorno in riserva — cosa che ha sollevato preoccupazioni sul supporto psicologico disponibile all’interno delle forze armate.
