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L’illusione dell’inclusione: perché le nuove raccomandazioni del Ministero non funzionano nelle scuole ucraine

Chas Pravdy - 25 Ottobre 2025 18:43

Le recenti linee guida metodologiche pubblicate dal Ministero dell’Istruzione e della Scienza dell’Ucraina, volte a sostenere i bambini con disturbi mentali e comportamentali, hanno suscitato un ampio dibattito nella comunità educativa.

Sebbene l’idea di espandere l’esperienza delle «Scuole dei supereroi», centri educativi situati negli ospedali con supporto medico e psicologico, abbia i suoi vantaggi, la sua applicazione nelle scuole ucraine standard si è rivelata molto più difficile e problematica.

L’esperto in educazione Volodymyr Onatsky sottolinea che una classe con trenta studenti, rumorosa e piena di campanelli e comportamenti inquieti, differisce radicalmente dagli ambienti ospedalieri progettati per i bambini vulnerabili.

Gli insegnanti spesso si trovano di fronte a situazioni in cui i bambini presentano problemi psicologici o comportamentali, ma non hanno accesso ai dati medici per ragioni di privacy; non possono consultare medici senza il consenso dei genitori, e non tutte le scuole dispongono di psicologi a tempo pieno.

La mancanza di un sostegno sistematico costringe gli insegnanti a gestire questi problemi in modo intuitivo, spesso con risultati negativi per i bambini, gli educatori e l’intero processo di inclusione.

In passato, gli insegnanti potevano ottenere informazioni dettagliate sullo sviluppo e le esigenze dei bambini dai genitori, ma ora questa possibilità è stata limitata.

Di conseguenza, gli insegnanti sono lasciati a «sentire» il problema, un approccio inefficace e rischioso.

Senza un supporto completo, l’inclusione rischia di diventare una semplice delega di responsabilità, che può portare a burn-out, crisi emotive e licenziamenti.

Anche reazioni sbagliate o reazioni inappropriate da parte degli insegnanti possono causare attacchi di panico, autolesioni o traumi nei bambini, oltre che stress e affaticamento negli educatori.

L’autore critica le linee guida come superficiali e poco realistiche rispetto alla complessità delle scuole ucraine, che trasformano gli insegnanti in gestori di crisi in un contesto di risorse insufficienti e di pressioni costanti.

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