Trump minaccia di spostare le partite del Mondiale 2026 da Boston a causa dei disordini
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha espresso forte preoccupazione riguardo alla situazione in corso a Boston, minacciando di spostare le partite del Mondiale 2026 originariamente programmate nella periferia della città.
Durante un incontro con il presidente argentino Javier Milei, Trump ha criticato pesantemente l’amministrazione locale di Boston, in particolare la sindaca Michelle Wu, che appartiene al Partito Democratico.
Ha sottolineato che alcune aree di Boston sono state teatro di proteste, tra cui manifestazioni di supporto ai palestinesi, creando condizioni di insicurezza.
Trump ha affermato che, se le condizioni non migliorassero, contatterà direttamente il presidente della FIFA, Gianni Infantino, per chiedere il trasferimento delle gare in un’altra località.
La sede ufficiale sarà a Foxborough, a circa 35 km da Boston, dove si trova lo stadio dei New England Patriots.
Recentemente, nelle vicinanze di Boston, si sono registrati arresti e feriti tra le forze dell’ordine durante proteste pro palestinesi, evidenziando le tensioni nella regione.
Il Mondiale del 2026 si svolgerà in dieci città statunitensi, oltre a Messico e Canada, e per la prima volta nella storia vi parteciperanno 48 squadre, disputando oltre 100 partite.
La FIFA decide esclusivamente le località, considerando aspetti logistici e di sicurezza, dopo aver firmato contratti con le città ospitanti.
Il torneo inizierà l’11 giugno e si concluderà il 19 luglio, segnando un record storico nella più grande competizione mondiale di calcio.