Il giornalista francese Lallikan ucciso nel Donbass durante un attacco russo, avviata indagine della procura antidiluviana francese

La Procura Nazionale Antiterrorismo della Francia ha avviato un’indagine sulla morte del fotoreporter francese Anthony Lallikan, avvenuta durante un attacco con drone russo nella regione del Donbass.
L’incidente è stato qualificato come un crimine di guerra, che prevede attacchi deliberati contro civili e giornalisti tutelati dal diritto umanitario internazionale.
L’evento si è verificato nel vivo dei combattimenti nell’est dell’Ucraina, dove Lallikan aveva documentato i danni e le conseguenze del conflitto.
Riconosciuto come un eccellente fotoreporter parigino, Lallikan era noto per i suoi lavori pubblicati sui principali media europei.
Nel gennaio 2025, ha ricevuto il Premio Victor Hugo per il suo reportage “Improvvisamente il cielo si è fatto scuro”, dedicato alla guerra.
La sua morte è stata confermata il 4 ottobre, insieme a quelle del giornalista ucraino Georgiy Ivanchenko, anch’egli ferito nell’attacco.
Entrambi indossavano dispositivi di protezione e gilet con la scritta “Stampa”.
Il Ministero degli Affari Esteri ucraino ha condannato l’attacco, affermando che si tratta di un tentativo deliberato di silenziare i media che documentano la brutalità dell’aggressione russa.